Nonostante si sia riunito in seconda convocazione, a nulla è servito l'ultimo Consiglio comunale di giovedi 7 aprile, convocato per la sostituzione, in seno al cda dell'ASP Zaccagnino, del consigliere Mario Squeo, dimessosi lo scorso dicembre.
Presente, con non mai, tutta l'opposizione, ad eccezione di Peppino Centola, che non ha mai specificato la sua appartenenza, e di Marilyna Maruzzi, recentemente passata con i Socialisti dauni. Assenti per la maggioranza Leonardo Di Monte, ormai residente in altra regione e Nazario Bizzarri, arrivato quando il consiglio era ormai terminato.
In apertura alcune interrogazioni dell'opposizione sulla questione delle trivelle in località Gavitella, con Mario Giordano (Pop. per il Sud) che ha informato sull'azione di protesta svolta la stessa mattina nei confronti della ditta "Ecologica".
E' seguito subito l'accapo sulla nomina del consigliere vacante all'ASP Zaccagnino, con la maggioranza che ha potuto solo prendere atto della sua inferiorità numerica in Consiglio: 10 voti dell'opposizione su 7 della maggioranza hanno deciso il rinvio dell'accapo al prossimo consiglio comunale. Se ne occuperà, quindi, la prossima amministrazione comunale.
Si è trattato, infatti, dell'ultimo consiglio comunale dell'attuale legislatura. Un quadro completamente mutato, risultato di cinque anni di travagli politici entro cui, nonostante tutto, l'Amministrazione Squeo è riuscita a completare l'intera legislatura. A pesare, la nuova composizione dell'opposizione, che negli ultimi mesi ha accolto una serie di "delusi", ora schierati tra Marinacci e Monte.
Prima Domenico Pantaleo (ex Margherita, poi PSI e attuale Socialismo Dauno), passato all'opposizione dopo la revoca dell'assessorato, da parte del sindaco Squeo, a Tommaso Sticozzi. Più di recente, invece, Giuseppe Contessa, passato nella lista di Futuro e Libertà in vista delle prossime elezioni, Peppino Centola, recentemente assente a più consigli tranne l'ultimo, in cui ha votato a favore dell'annullamento della delibera per l'impianto di biostabilizzazione. E infine Marilyna Maruzzi, le cui frequenti assenze in consiglio comunale (pare per reiterati problemi politici) hanno sempre messo a repentaglio la tenuta della maggioranza, fino al passaggio definitivo nello stesso partito di Tommaso Sticozzi, in sostegno di Nicandro Marinacci.
Al di la di questi nomi, le "macchine elettorali" Vincenzo D'Antuono (ex IdV e attualeFLI) e Nazario De Luca (ex Udeur e attuale Unione di Capitanata), le cui posizioni hanno sempre tergiversato tra l'opposizione e la maggioranza, definendo più volte la loro pluriennale figura "condizionatrice" della politica cittadina.
E' così che San Nicandro va alle elezioni. Una città ancora in silenzio, bisognosa di sentire, ascoltare, capire. Un sonno apparente, che quasi vorrebbe continuare, in un'era in cui i problemi sono ben altri che stare dietro ai walzer della politica. Occorrerà, ancora una volta, una presa di coscienza generale, nella speranza che, con gli anni (i processi di cambiamento sono sempre lughissimi) aumenti, se non il benessere, almeno la dignità e la correttezza politica, base fondamentale di ogni progresso.
Staff sannicandro.org