Seduta di Consiglio provinciale stamane (28 febbraio, ndr) a Palazzo Dogana, la prima seduta del 2011. Dopo l’avviso del presidente Santaniello sulle convocazioni via e-mail per le prossime riunioni del Consiglio e delle Commissioni grazie all’attivazione della PEC (Posta elettronica certificata) – azione che rientra nel processo di innovazione tecnologica dell’Ente, su cui la Giunta provinciale ha investito risorse e progetti – il Consiglio ha ratificato la sospensione dalla carica di consigliere provinciale di Nicandro Marinacci a seguito della sentenza di condanna emessa a suo carico dalla prima sezione penale della Corte d’Appello di Bari. A seguito di tale provvedimento è stata disposta la temporanea sostituzione del consigliere con l’ingresso in Consiglio di Vito Guerrera, primo dei non eletti nella lista dell’Udc.
Il neo consigliere, dopo aver espresso la sua personale solidarietà al collega Marinacci, si è dichiarato indipendente, annunciando il suo ingresso nel Gruppo Misto a sostegno della maggioranza. Il consigliere Guerrera è stato inoltre eletto dall’assemblea consiliare componente del Consiglio di Amministrazione della scuola di Pubblica Amministrazione di Capitanata ‘Francesco Marcone’ in sostituzione dello stesso Marinacci.
L’ingresso nel Gruppo Misto è stato annunciato ufficialmente anche dal consigliere Gaetano Cusenza, che lascia i banchi del Partito Democratico, come ha spiegato, “non per divergenze personali ma per importanti questioni politiche”. La parola è poi passata al nuovo assessore al Bilancio Matteo Cannarozzi che, dopo essersi presentato al Consiglio, ha sottolineato come dinanzi alle difficoltà economiche che caratterizzano ormai l’attività della stragrande maggioranza degli Enti Locali sia necessario valorizzare le risorse culturali e umane che il nostro territorio possiede e che sono la vera ricchezza della Capitanata, invitando ad “una politica di condivisione e non di divisione, dove sia possibile trasformare le parole in atti”.
L’assise ha poi messo ai voti la sostituzione di Domenico Farina (dimessosi a seguito della sua nomina assessorile) in seno all’assemblea generale dell’U.R.P.P. (Unione regionale province pugliesi): nuovo componente dell’assemblea è stato eletto il consigliere Paolo La Torre (Pdl).
I lavori sono poi proseguiti con la discussione sull’ordine del giorno riguardante i lavoratori della L.E.A. (Laboratorio per l’Educazione Ambientale) e della società Diomede S.r.l. Ad illustrare il contenuto dell’interrogazione a risposta scritta è stato il consigliere Roberto Nigro (Ps). La Diomede srl, costituita nel 2001 per la stabilizzazione di 14 L.S.U. della platea storica con l’affidamento mediante convenzione a scadenza quinquennale, dei Servizi museali, dell’Osservatorio turistico e dell’Infopoint provinciale, conta attualmente 36 unità lavorative: “si chiede” si legge nell’interrogazione “quali siano gli atti che si intendono porre in essere per garantire una seria e reale stabilità lavorativa ai dipendenti della suddetta società, al pari degli altri precari precedentemente stabilizzati e se questa Amministrazione intende avviare una procedura di acquisizione delle quote societarie per poter internalizzare i servizi, e conseguentemente i lavoratori”.
A rispondere, con un’ampia e dettagliata relazione è stato l’assessore alle Risorse Umane Gabriele Mazzone: “qualche mese fa, in occasione della riflessione sulla stabilizzazione dei precari, l’amministrazione ha preso in esame la possibilità di ‘internalizzare’ i lavoratori, ma trattandosi di una società partecipata, non sussistevano le condizioni che hanno reso possibile la stabilizzazione degli altri precari” ha spiegato l’assessore. “La società ha avanzato la richiesta di integrare il contratto, ma servono risorse finanziarie che allo stato il bilancio dell’Ente non è in grado di erogare. Alla situazione di sofferenza finanziaria della società, si aggiungono le istanze sindacali dei dipendenti della Diomede che chiedono il passaggio dal part-time al full-time e avanzamenti di livello. Accogliere le istanze dei dipendenti richiederebbe un incremento del contributo finanziario che per le gravi ristrettezze in cui si dibatte il bilancio dell’Amministrazione, non è possibile concedere” ha proseguito Mazzone. L’amministrazione si impegna però a incontrare “i vertici della Diomede, anche tenuto conto del fatto che si tratta di una società partecipata dalla Provincia, per cercare comuni soluzioni, che consentano almeno di affrontare il problema della sofferenza finanziaria che sta interessando la Diomede”.
Quanto al L.E.A., l’assessore Mazzone ha sottolineato come “l’attività del Laboratorio si è caratterizzata per i positivi risultati conseguiti, che hanno permesso all’amministrazione di intercettare cospicui finanziamenti pubblici regionali e nazionali”. “Una volta scadute le convenzioni che legavano l’Amministrazione ai professionisti incaricati, anzi, ad essere più precisi, dopo un periodo di proroga concesso per dar modo di completare l’attività progettuale in corso”, ha aggiunto l’assessore provinciale alle Risorse Umane, “la Giunta ha deciso di non prorogare ulteriormente i contratti concedendosi una pausa di riflessione. Nel rapporto intrattenuto dall’Amministrazione con i predetti professionisti non vi è mai stato alcun vincolo di subordinazione che potesse configurare il rapporto di collaborazione come rapporto di lavoro e dunque un’ipotesi di stabilizzazione. Proseguiremo tuttavia la nostra riflessione, individuando la strade più opportune per rilanciare e consolidare l’attività di un organismo che riteniamo un fiore all’occhiello dell’amministrazione”.
Il consiglio è proseguito con la discussione dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Massimo Colia (Idv) per la dichiarazione di ‘Territorio Provinciale Denuclearizzato’: con 15 voti a favore, un astenuto, e il voto contrario del consigliere della Destra Vincenzo Iannantuono e di Francesco Di Paola (Popolari-Udeur), il Consiglio provinciale ha deliberato di vietare, su tutto il territorio provinciale, l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica e di siti di stoccaggio, anche temporanei, per rifiuti e sottoprodotti radioattivi, dichiarando il territorio provinciale ‘denuclearizzato’ ovvero contrario alla produzione di energia nucleare.
Fonte: Redazione Stato