Si è svolta ieri, 25 aprile, la celebrazione della liberazione d’Italia, avvenuta nel 1945 dopo la seconda guerra mondiale. Un corteo è partito da Palazzo Zaccagnino per portare la corona al monumento dei caduti in piazza IV Novembre.
Presenti le autorità civili e militari, qualche associazione e la sezione di San Nicandro dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, con il suo portabandiera Martino Bortone, l’ultimo partigiano sopravvissuto sannicandrese.
«Sono ormai quasi 70 anni che noi siamo senza guerre – ha esordito il sindaco Vincenzo Monte nel suo discorso – molti dei nostri andavano in guerra e morivano per la nostra patria. Questo periodo lunghissimo lo dobbiamo soprattutto a quelli che sono morti perché questo avvenisse. Noi li dobbiamo ricordare. Il ricordo ci fa vivere e sperare di non entrare mai in guerra».
Successivamente il parroco don Roberto De Meo ha recitato una preghiera, a cui è seguito il suono della tromba che ha intonato il silenzio. Dopo il canto dell’Inno di Mameli il corteo si è nuovamente spostato a Palazzo Zaccangino, dove è stata deposta la corona sotto la targa in memoria dei caduti.
«Sono partito il 3 gennaio 1940 – ha raccontato Martino Bortone tra la commozione – da casa al distretto militari di Foggia. La sera siamo arrivati a Bari, dove la nave era già pronta e all’alba siamo già sbarcati a Durazzo. Sono tornato nell'ottobre del 1945. Sono stato 3 anni senza avere notizie di mia moglie e dei miei genitori. Poi tramite un compaesano di Cagnano, incontrato per caso, gli ho chiesto un piacere. Ho scritto due lettere, una a mia moglie e una ai miei genitori, e lui le ha portate a San Nicandro.
Tre fratelli alla guerra – ha concluso il partigiano – uno più grande di me, Bortone Costantino, io e l’altro mio fratello più piccolo, Bortone Nazario, e tutti e tre, grazie a Dio, siamo tornati a casa».
«Questa giornata è ricordata come la liberazione - ha concluso infine l'Assessore alla Cultura Rosa Ricciotti - grazie soprattutto ai partigiani. Si legge che magari erano poco organizzati e male armati, e proprio per questo la loro lotta ha un valore superiore. Sono riusciti a raggiungere un obiettivo fondamentale, quello di cui godiamo noi oggi, la libertà».
Su www.sannicandro.tv è disponibile il video della cerimonia.
Piero Vocale