Reportage fotografico sul "Ghetto del Gargano"

Maurizio Faraboni fotografa le condizioni dei migranti a Rignano Garganico

E' apparso ieri, sul portale di Repubblica.it, a firma di Antonio di Giacomo, un reportage fotografico di Maurizio Faraboni riguardante le condizioni dei migranti sul Gargano, e in particolare nel ghetto situato a Rignano Garganico, dove il fotografo piemontese si era recato dopo Ferragosto.

"Non avevo mai visto niente di simile, eppure ne ho visti di luoghi dove la condizione di sfruttamento dell'uomo è oltre ogni limite". Ecco l'inferno del ghetto dei migranti di Rignano Garganico, in provincia di Foggia, nelle parole del fotografo piemontese Maurizio Faraboni, che a Rignano c'è stato pochi giorni dopo Ferragosto. Per realizzare un reportage su commissione di Fujifilm, presentato in anteprima alla fiera internazionale di fotografia Photokina a Colonia alla fine di settembre e inedito in Italia. "E' stato mio malgrado un reportage rubato - racconta Faraboni - perché al mio arrivo a Rignano sono stato energicamente dissuaso dal fotografare la vergogna del ghetto, dove i migranti sfruttati da altri connazionali vivono in condizioni ben peggiori dei braccianti di Haiti che, in cambio di un euro o due al giorno, tagliano canna da zucchero. Sono stato costretto a fotografare in condizioni limite, senza poter mai inquadrare attraverso il mirino. E non è bastato. Qualcuno si è comunque accorto che stavo fotografando e lo ammetto: ho avuto paura".

Faraboni è fotoreporter dal 1994 e collabora con 'Gli occhi della guerra' del Giornale ed è X-Photographer per Fujifilm, appassionato da sempre delle culture del mondo e ai viaggi. Per loro ha documentato, insieme al collega Giovanni Masini, il viaggio dei migranti dalle coste turche fino all’Europa e un reportage sulla condizione delle donne in India.

Per il reportage completo: http://bari.repubblica.it/

Menu