Vizi e virtù dell’italianità vengono analizzati con occhio critico ma altrettanto ironico nella divertente pieces "Italiani si nasce.. e noi lo nacquimo" in scena al Nuovo Auditorium di via Matteotti, nell’anno in cui ricorre il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Parafrasando una celebre battuta di Totò lo spettacolo rende omaggio al genere rivista teatrale, non più così "di moda" forse quanto il sentimento di unità nazionale. Sullo sfondo di una piazza italiana, sotto l’occhio attento delle due statue di Garibaldi e re Vittorio Emanuele II, si snoda la vicenda di una compagnia teatrale "capitanata" da Tullio Solenghi e Maurizio Micheli, che mette in scena una particolare storia d’Italia.
Partendo da Adamo, passando attraverso secoli e personaggi illustri della nostra storia (Giacomo Leopardi, Cristoforo Colombo, Giacomo Casanova, Leonardo da Vinci), mediante trucchi, travestimenti, dialetti, cerca di rappresentare la complessità e i mille volti degli italiani di ieri e di oggi. Non si tratta di una rievocazione nostalgica ma di una critica ironica dei costumi nazionali enfatizzando quei vizi e virtù dell’italianità che ci caratterizzano da sempre. Fino all’amara conclusione: il concetto di italianità esiste ancora? Come si manifesta?
Giulia Borrelli
Foto di Domenico Maria Mascolo