Riceviamo e pubblichiamo il c.s. a firma dell'autrice Filomena Ciavarella
E' stato pubblicato per Convivio Editore il libro "Versi per Dino e al suo amore per il tutto" di Filomena Ciavarella con prefazione di Pietro Romano e premessa di Annamaria Russo
«Morte» non come dissoluzione, ma battesimo all’armonia con il Tutto. Si annuncia fin dalla soglia di quest’opera, Versi per Dino e al suo amore per il Tutto, il tentativo di intessere un dialogo con l’Invisibile, compartecipe del dolore degli uomini e della loro finitudine. Il primo segno della sua presenza risiede proprio nella luce che, sul momento del trapasso, ribattezza la vita al mistero che la ispira: «[…] ma il crocifisso della tua genuflessione/ti tiene le mani dall'invisibile/Ed è così che hai imparato a morire con gli occhi nel sole». Nell’ intreccio luce/ombra, poi, pare sintetizzarsi il nodo inestricabile che tiene unita l’esistenza: «Luce e ombra sono/il quadro vergine,/incidono il gorgheggio/dell'usignolo sulla tela,/l'acquaforte che segna/il respiro della vita». A questa forte simbolizzazione cosmica si aggiunge la vocazione orfica del canto di Ciavarella che, denso di richiami pascoliani, attraverso procedure fonosimboliche e strutture onomatopeiche, assume, religiosamente, la vitalità dei propri defunti, attribuendo al limes tra la vita e la morte un valore palingenetico: «Sei ora neve/che mette distanze/azzurre/Bianche, Pure illuminazioni» oppure: «Chiù chiù fa l'aria/in un andante affettuoso/di luce/che l'uccelletto accende/È il tono nascente/che viene dalle zone/alte del giorno». Il biancore di una neve intatta, che stende distanze azzurrate e luminose, corrisponde al manifestarsi di una permanenza che appare armonizzata con il Tutto.
Cordiali saluti