In mezz’ora con Catozzella
Nel nostro ultimo incontro abbiamo parlato di Italiana di Giuseppe Catozella.
Giornalista e scrittore, Catozella scrive su La Repubblica, L’Espresso, Vanity Fair e ha scritto, tra gli altri, sull’inserto italiano del Financial Times, su Sette, Granta, Lo Straniero, Il Fatto Quotidiano. Collabora, anche, in qualità di docente di letteratura italiana e di scrittura creativa, in Italia con la Scuola Holden e negli USA con l’Università di Miami e la Seton Hall University di New York.
Nel 2014 ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo best seller Non dirmi che hai paura, vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega, e longlisted al International IMPAC Dublin Literary Award, uno dei premi più prestigiosi al mondo. Il romanzo è pubblicato dai più grandi editori in tutto il mondo. Non dirmi che hai paura è un caso editoriale che ha venduto più di 300.000 copie solo in Italia e 500.000 copie nel mondo.
Nel febbraio 2021 dà alle stampe per Mondadori il romanzo Italiana, storia umana, sentimentale e politica di Maria Oliverio, detta Ciccilla, prima e sola donna a guidare una banda di briganti nell’Italia non ancora unificata del 1860. (n.d.r)
È stata una lettura intensa, partecipata, intorno a un libro che parla di brigantaggio, ma di molto altro ancora. L’ultimo lavoro di Catozzella è il risultato di una ricerca minuziosa e dalle fonti certe. Con maestria, narra le gesta dei Briganti della Sila e, in modo particolare, della vita di Maria Oliverio. È una storia vera e l’averla portata alla ribalta si deve alla nonna dell’autore che di questa donna raccontava al nipote.
Una scrittura limpida, lineare mai sovrabbondante ci accompagna alla scoperta di quello che è stato anche un fenomeno dei nostri luoghi. La vita di Maria Oliverio è narrata con voce chiara e a Catozzella si deve la capacità di parlare al femminile e saper entrare in un universo ancora a molti sconosciuto.
Una storia che è anche il miscuglio tra vita e natura, ma più di tutto è la storia raccontata dal punto di vista degli ultimi, degli emarginati, dei delusi della vita. È l’esistenza di chi non ha sogni da rincorrere, ma ne ha tanti delusi e traditi. È la costante ricerca di verità e giustizia che grida dal profondo del cuore di ognuno di noi che sa che essere gente del sud significa dover fare i conti con una disuguaglianza atavica.
Un libro dalle mille sfaccettature che ha la grandezza di dare a tutti una chiave di lettura diversa, come diverso e ben caratterizzato è ogni personaggio che è descritto. Un libro che fa pensare, riflettere e considerare che la natura umana e quella animale sono in un perenne equilibrio: è responsabilità dell’uomo preservarlo e averne cura.
Eravamo tutti entusiasti di questa lettura e abbiamo tentato quello che ci sembrava impossibile realizzare: invitare l’autore al nostro incontro. L’aspirazione era alta, ma noi che abbiamo la forza di essere un gruppo abbiamo deciso di provarci in ogni modo.
La risposta da parte di Catozzella è stata positiva e così, in un pomeriggio che sembrava non finire mai, abbiamo trascorso mezz’ora con l’autore. Avere in presenza lo scrittore è sempre una opportunità, ma molto dipende da come l’autore decide di darsi al pubblico. A pieno titolo, possiamo dire che Catozzella è una persona che si concede, che non ha, come nel suo modo di scrivere, sovrastrutture che lo imprigionano in luoghi comuni o ovvietà. Abbiamo posto domande che partivano dal libro, ma che ci permettevano di scoprire il pensiero dell’uomo Giuseppe e, proprio come tutti i puliti dentro, si è lasciato andare a considerazioni sulla vita e sul ruolo che ognuno di noi deve decidere di avere su questa terra.
Si è discusso di uomini e di donne, di libertà e giustizia, di sogni, di vinti e vincitori, si è parlato della necessità di riflettere e meditare sulle nostre scelte. Un incontro che è sembrato finire troppo presto, ma che ci ha regalato nuovi spunti di riflessione
Abbiamo conosciuto lo scrittore Giuseppe Catozzella e ci è piaciuto leggere il suo libro, ma possiamo vantare il privilegio di aver conosciuto l’uomo che scrive e ci è piaciuto molto di più.
Siamo l’unico gruppo di lettura che può vantare di aver avuto l’autore di “Italiana” in diretta online e questo non ci sembra poco. Per noi è sicuramente stato un momento per arricchire i molti punti di vista che ci rendono esseri pensanti.
Nicla Pirro
Gruppo di lettura “Le parole raccontano”