Pietra Scritta: in attesa di risistemarla, spuntano "proprietari"

Dopo oltre un anno dall'illustrazione del progetto di valorizzazione l'inaspettata novità

A San Nicandro Garganico sembra esserci, tra le altre, una maledizione molto singolare: non c'è uno solo dei beni storici e ambientali, finanche quelli pubblici, che non sia oggetto di rivendicazione di diritti, più o meno leciti a seconda dei casi, da parte di qualche privato. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che addirittura la Pietra Scritta, l'epigrafe ottocentesca posta sul lato sud della carreggiata della SP 41 San Nicandro-Torre Mileto, potesse essere rivendicata come eredità di uno dei proprietari dei terreni contigui.

Qualche giorno fa, infatti, il comitato promotore costituito tre anni fa, in tempi non sospetti, da Maria Luisa Faro, Antonio D'Apote e Elisabetta Gravina, avrebbe ricevuto richiesta di rimettere al suo posto l'epigrafe da parte di uno dei proprietari dei terreni adiacenti, in quanto "di proprietà" dello stesso. La cosa, confermata dai componenti del comitato, ha dell'incredibile, se non altro per il fatto che da sempre la Pietra Scritta è ritenuta un bene pubblico, un reperto antico di poca importanza ma utile a fornire qualche elemento storico e, perciò, rilevante per la sfera culturale sannicandrese (la storia della Pietra Scritta è stata oggetto anche di un recente saggio, che trovate cliccando QUI)

Non solo: il luogo in cui da sempre è posta sarebbe di pertinenza della pubblica strada, ovvero un tratto della SP 41 passato, tra l'altro, alle competenze del comune nel 2010. Ma, più di tutto, il testo dell'epigrafe parla da se: "Joseph Ruscitto publica cura fuit", cioè "fu opera pubblica di Giuseppe Ruscitto". Per meglio dire, non solo è chiarito che trattasi di "opera pubblica" (con evidente riferimento al rifacimento della strada nella seconda metà dell'800) ma vi è anche un nome, che è quello di un amministratore comunale dell'Ottocento.
Tale rivendicazione, che andrà dunque debitamente dimostrata, giunge poi dopo oltre un anno da quando si è iniziato a parlare di un recupero del manufatto, all'esito anche di un sondaggio lanciato in rete e dopo che per decenni è rimasta li abbandonata e, spesso, oscurata dai rovi.

Nel progetto di recupero del comitato che, lo ricordiamo, ha ottenuto tutte le autorizzazioni comunali necessarie, è prevista la sistemazione "in bella vista" dell'epigrafe, incastonandola in un muretto a secco sul lato opposto della strada, in modo da essere ben visibile da chi esce da San Nicandro e, stando a testimonianze tramandate, laddove doveva essere quando è stata fatta. Al momento, la pietra è oggetto di un lavaggio con procedure naturali e non aggressive, al fine di rendere il colore calcareo originario rovinato dal tempo e dall'acidità delle piogge dei giorni nostri.

Ci si augura che la nuova amministrazione comunale, sindaco in testa in quanto rappresentante della comunità cittadina, sia altrettanto sensibile all'iniziativa di valorizzazione di quello che è e deve restare un piccolo monumento della comunità sannicandrese. 

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