La poetessa M.G. Calandrone al "De Rogatis-Fioritto"

Il 13 aprile alle ore 10.00 nell'Aula Magna dell'Istituto

Maria Grazia Calandrone è nata a Milano nel 1964 e vive a Roma: poetessa e drammaturga, autrice e conduttrice di programmi culturali per Radio 3; critica letteraria per il quotidiano “Il Manifesto”, cura la rubrica di inediti “Cantiere Poesia” per il mensile Internazionale”Poesia”.  Ha pubblicato varie raccolte di poesie, è in “Nuovi poeti italiani 6”- Einaudi, 2012; ha pubblicato “Serie fossile” – Crocetti 2015 e “Il bene morale” – Crocetti 2017.  

Colpisce la sua dimensione empatica che entra nella carne della vita. Porta la poesia nelle scuole materializzando la maieutica di Socrate, perché il sogno purpureo della bellezza non può finire. Quando l'abbiamo contattata, invitandola al “De Rogatis Fioritto”, ha detto con forza prorompente di voler dimostrare con i fatti che la bellezza può cambiare ancora il mondo. Offre la bellezza della poesia senza remore, oltre la dimensione delle sue rime, consapevole di avere il compito di portare la luce della poesia, come fiore dall’abisso in questo villaggio nichilista. Ha una dimensione umana forte, vive per la poesia e in essa trova respiro. Porta nelle scuole il Salmo di Paul Celan, lo fa recitare ad alta voce come inno alla vita per le giovani anime. Fiorire dal nulla, con gli occhi spalancati nel nulla, in questi villaggio nudo che ci dilania giorno dopo giorno. Siamo rosa del nulla, consapevoli che non siamo nessuno, ma con l'anima chiara nel cielo, per respirare il deserto. Il nostro sangue, la  corona rossa trafitta di cielo ha un senso, una vita. Celan ci invita a cantare al di sopra della spina, del dolore. Il dolore è l'essenza della vita, attraversandolo impariamo a respirare  come soli lavati nell'oceano mare. La poesia nei suoi versi sale e si fa ringraziamento.

 

Filomena Ciavarella

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