"Il Gran Ghetto", La Gazzetta pubblica il fumetto di Bizzarri

La 6^ uscita dei 12 fumetti sul Mezzogiorno d'Italia per i 130 anni de La Gazzetta del Mezzogiorno

E' in edicola da oggi con La Gazzetta del Mezzogiorno - ma sta già andando praticamente a ruba - "Il Gran Ghetto", un fumetto ideato, scritto e disegnato dal foggiano Stefano Nardella e dal sannicandrese Vincenzo Bizzarri. Si tratta del sesto di dodici eleganti volumi dedicati al Mezzogiorno d'Italia, che la Gazzetta, in collaborazione con la Hazard Edizioni, ha voluto pubblicare con cadenza mensile a partire da aprile, per celebrare i 130 anni dalla sua fondazione.

Il Gran Ghetto è un bel lavoro a fumetti, che racconta il dramma della Puglia del caporalato dal punto di vista della più grande bidonville d’Europa, "un luogo da cui non è facile andare via. Come sabbie mobili, il fango del Tavoliere ti resta attaccato addosso e per le migliaia di giovani immigrati che arrivano qui per le raccolte stagionali nei campi, andarsene non è semplice come arrivare. Si resta invischiati nello sfruttamento: lavoro sottopagato e violenze dei caporali gestiti dalla malavita locale" (pref. Hazard).

La trama segue gli occhi, le impressioni, le emozioni di Fahran, giunto al ghetto da pochi giorni dopo uno di quei "viaggi della speranza" noti alle cronache più per i morti lasciati in mare. Il giovane arriva dalla Somalia, dove ha lasciato una moglie e un figlio di otto anni, a cui scrive lettere ogni giorno, raccontandogli quel luogo di miseria, orrore e sfruttamento. Ma gli parla anche della grande energia e della straordinaria fame di vita che al suo interno, nonostante tutto, si respira. La stessa voglia di vita e di riscatto che ha spinto uomini, donne e bambini ad avventurarsi in quel viaggio lungo e travagliato, dal quale non si sa mai se si esce vivi.

Il racconto, con una prefazione di Massimiliano Arena tra gli "avvocati di strada", è una denuncia forte sullo stato di vita degli immigrati in quel luogo, molto spesso al limite della bestialità, del suo abbandono nelle mani dell'anti-stato che è la mafia locale. Ma è anche un grido di speranza, che arriva a vedere nel ghetto non un vicolo cieco ma solo una tappa del lungo viaggio verso l'integrazione in una Europa dei diritti e di quella civiltà che la terra natìa, l'Africa in questo caso, ha barattato con controvalori che poco hanno a che fare con l'umanità.

Vincenzo Bizzarri, sannicandrese di 30 anni, è ormai noto nel mondo delle case editrici del fumetto soprattutto per l'ultimo lavoro, Il Paese dei Tre Santi (ed. Mammaiuto, 2016), liberamente ispirato alla sua città d'origine, San Nicandro Garganico e calato fino all'osso nelle marginalità sociali tipiche del Meridione, quelle che, lasciate tali, generano delinquenza, criminalità, devianze in genere. E' tra i fondatori dell’Associazione Culturale Disagio Production che, dal 2008 al 2012, stampa la rivista semestrale a fumetti «Difuori». Collabora con l’Associazione culturale Double Shot sugli antologici Cose che parlano e Dreams, con la rivista specialistica online «Lo spazio bianco» e partecipa come disegnatore all’antologico Dal Risorgimento alla Resistenza. Storie di Toscani che fecero l’Italia edito dalla Fondazione Sistema Toscana Mediateca, Regione Toscana e Lucca Comics & Games srl.
Nel 2012 si trasferisce a Bologna dove frequenta la specialistica in Linguaggi del fumetto all’Accademia di Belle Arti. Nel 2016 pubblica Benvenuto Cellini edito da Kleiner Flug su sceneggiatura di Filippo Rossi.

Il Gran Ghetto è richiedibile insieme all'edizione giornaliera de La Gazzetta del Mezzogiorno per tutto settembre, oppure, in caso di esaurimento tiratura, è possibile prenotarlo presso le edicole.

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