I suoni e le tradizioni di San Nicandro Garganico rivivono nella XIX edizione del Carpino Folk Festival. Primo appuntamento il 7 agosto con “Notte di chi ruba donne. Concerti della tradizione”, storica manifestazione della kermesse carpinese, a cura dell’etnomusicologo Salvatore Villani, che ospiterà la lezione-concerto "Essere stati quaggiù": sessanta minuti in cui la ricerca etnografica si fa narrazione, racconto vissuto di un viaggio, in bilico tra passato e presente, alla ricerca dei suoni ritrovati della tradizione.
Dalle campagne, seguendo le greggi, passando per i saloni da barba, dove la chitarra "francese" e il mandolino affabulano storie di polke, mazurke e serenate, fino a disperdersi nella periferia, dove il vociare delle donne marocchine e il ritmo dei loro bendir disegnano una realtà musicale e sociale in cui la cultura migrante si fonde con quella locale, facendo di San Nicandro un laboratorio a cielo aperto di intercultura. Queste le Vecchie e Nuove "Indie", ritrovate in sette anni di ricerca sul campo dall’etnografo Angelo Frascaria, voce narrante che accompagnerà l’ascoltatore-spettatore alla scoperta di un mondo sonoro che, seppure in agonia, rivive attraverso la memoria degli anziani, confrontandosi con quello contemporaneo, vivo, dei migranti, sulla rotta Kouribga-San Nicandro.
Un percorso scandito dalla proiezione di filmati inediti e dalla riproposta di repertori vocali (stornelli, ninne nanne, canzoni alla rovescia, canti all’altalena, di serenata e politici) e strumentali - tra cui la celeberrima Tarantella -, ricordando personaggi della tradizione: dagli “storici” Antonio Mastrovalerio, Francesco Solimando, Antonio Gravina, Francesco Turzo, fino ad Angela Carbutto, Maria Limosani e Angela Sfirro, scomparse di recente. Tutto ciò con l’apporto di Marco Montemitro alla fisarmonica, di Carmine Cipriani al tamburello, di Mario e Costanza Di Leo, per il ballo, di Libera Lamacchia e Lorella Palermo, al canto e paccagnole, e con la partecipazione di Nazario Di Tullio, suonatore di mandolino, testimonianza viva della tradizione, che riproporrà le suonate apprese dal centenario papà Michele, “albero di canto”, nonché storico costruttore e suonatore di chitarra, mandolino e violino.
Lo stesso ensemble, l’8 agosto in Piazza del Popolo, prenderà parte, insieme ad altri gruppi tradizionali e di riproposta provenienti dai vari paesi del Gargano, allo spettacolo “La Montagna del Sole”, con l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna. Due i brani che rappresenteranno San Nicandro: una tarantella alla “Cusumicchjë” e un canto di serenata, “Rosa rusella”.
(foto: i suonatori e liutai Michele e Nazario Di Tullio)