Si è tenuta ieri sera, 15 aprile, presso Palazzo Fioritto, la presentazione del libro “Don Aristide ancora e sempre con noi” della scrittrice sannicandrese Natina Mascolo-Vaira.
L’autrice, ormai da 25 anni studiosa e ricercatrice di testimonianze e documenti riguardanti Don Aristide, ha colto l’occasione della ricorrenza del cinquantenario della morte del sacerdote, amatissimo dal popolo sannicandrese, per ampliare un suo lavoro pubblicato 25 anni fa dal titolo “Don Aristide ancora con noi”.
Negli anni trascorsi dal precedente volume la scrittrice, infatti, ha continuato il suo lavoro di ricerca e approfondimento riguardo la figura del sacerdote, avvalendosi delle testimonianze di numerosi fedeli che l’hanno conosciuto, di persone che hanno avuto contatti con lui e che hanno beneficiato della sua opera amorevole e zelante di carità cristiana.
Durante la serata sono intervenuti l’assessore alla cultura Lorena Di Salvia, in vesti di moderatrice, il vice-sindaco Costantino Ciavarella in qualità di assessore ai Servizi Sociali, che ha ricordato l’impegno caritativo di don Aristide nel sociale, prodigandosi amorevolmente con chi, meno fortunato, ricorreva a lui per avere sostegno e aiuto. «Imitare il ricordo è bello, ma essere attivi verso chi ci chiede aiuto è un atto dovuto per chi lo può fare», ha concluso il vice-sindaco, indicando don Aristide come esempio positivo da seguire e imitare.
Segue il saluto del sindaco Pierpaolo Gualano, che evidenzia l’orgoglio della popolazione sannicandrese nell’onorare il ricordo di un così illustre cittadino e racconta di aver conosciuto il sacerdote attraverso il ricordo di suo padre, che ne rammentava spesso le doti di fervente oratore e uomo di cultura.
Don Matteo De Meo, vice-parroco della Chiesa Madre, ha posto l’attenzione sull’importanza delle opere scritte: «Tutti i suoi scritti non erano elaborati per caso e non erano mera erudizione ma venivano sempre pubblicati in anni-chiave della storia per lasciare dei messaggi chiari ai propri concittadini».
Padre Lorenzo Ricciarelli lo ricorda quale terziario francescano, sottolineandone la fedeltà al messaggio e alla povertà evangelica: «Lui era veramente francescano! L’unica sua ricchezza era il Signore!».
Presente alla serata anche la dott.ssa Concetta Montemurno, presidente del comitato istituito per ricordare la memoria di don Aristide, che ha raccontato come è nata l’iniziativa, e la prof.ssa Filomena Ciavarella che ha presentato il testo e si è soffermata sulla capacità del sacerdote di capire, in modo particolare, la psiche e le esigenze di quella che lui ha chiamato “la gioventù tradita”, mostrandosi molto avanti nei tempi in materia di psicoterapia.
A conclusione degli interventi degli ospiti, l’autrice Natina Mascolo-Vaira ha spiegato la motivazione dello scritto. Ricorda don Aristide come predicatore eccezionale, conosciuto su scala nazionale e anche all’estero: «Il suo non era sapere intellettuale ma qualcosa che veniva dal cuore […]. Perché don Aristide “ancora e sempre con noi”? Perché ha voluto tanto bene al popolo di San Nicandro e i sannicandresi hanno ricambiato sempre questo affetto! […] Nella sua casa, all’esterno c’erano sempre i bambini a giocare e divertirsi, ma per quello che accadeva all’interno, invece, venne chiamata la “casa del pianto” per l’elevato numero di persone che vi andavano a cercare consolazione! Io però la chiamerei “la casa della speranza”: chi entrava piangendo ne usciva cambiato!».
Accoglienza, operosità, umiltà e povertà furono i talenti che don Aristide che ha messo a frutto durante la vita adoperandoli con chiunque gli si rivolgeva per un conforto, un aiuto, un consiglio. «Io ho imparato tanto leggendo don Aristide, sono sicura che sarà così anche per voi», ha concluso la scrittrice.
La serata è terminata con un piccolo sketch messo in scena dagli alunni delle classi 3^E - 5^A - 5^B della Scuola Primaria di Piazza IV Novembre, diretti dalle insegnanti Lucia Di Salvia e Rosa Pia Ferrucci, che hanno raccontato don Aristide attraverso alcune sue poesie ed episodi della vita.