La notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 ci fu la tragedia del Titanic, la famosissima nave da crociera chiamata "l’inaffondabile" che, a causa di un iceberg, colò a picco causando la morte di 1523 persone, partite da Southampton (Inghilterra) e mai arrivate a New York.
Nel centenario di questo disastro, l’artigiano Antonio Occhiochiuso, appassionato della storia del transatlantico, presenta al pubblico un modellino in scala del "Titanic". Questa fedelissima riproduzione, completamente costruita con materiale riciclato come legno, compensato e ottone, è costata all’autore una lunga preparazione con lo studio di progetti ufficiali e la visione di filmati sul relitto.
La prima riproduzione aveva una lunghezza di circa un metro, ma visto che la nave era notevolmente stretta ha dovuto ripiegare su una seconda riproduzione, questa volta lunga due metri, con annesso impianto elettrico che dona al modellino un aspetto realistico. Occhiochiuso ha impiegato circa 3 anni per la realizzazione dell’opera, adoperando moltissimi strumenti di precisione contenuti nel suo laboratorio.
Antonio Occhiochiuso, classe 1957, da oltre 25 anni realizza non solo modellini in scala di imbarcazioni storiche, come le tre Caravelle o altri velieri famosi, ma si cimenta anche nella costruzione di edifici rappresentanti la zona di San Nicandro, tra cui la Chiesa di Monte D’Elio, la Torre di Mileto e casali d’epoca.
Altrettanto interessante è la costruzione delle famose fontane dell'Acquedotto Pugliese, ormai quasi del tutto scomparse, realizzate in legno, anche se l’aspetto ricorda quelle originali in ghisa. Tra le altre opere troviamo la realizzazione in scala 1:1 dei famosi cannoni siti sotto la Torre di Mileto.
Fino ad oggi è arrivato ad un totale di 30 imbarcazioni, anche se ha confessato di voler crearne delle altre e di voler realizzare altri tre casali, cioè di Moia, della Masseria Zaccagnino e della masseria Palmieri.
Inoltre, Occhiochiuso tiene a far sapere che domani, 15 aprile, è l’ultimo giorno a disposizione per poter osservare il suo modellino esposto al pubblico nel locali della ex “Banca di Milano” lungo Corso Umberto I. Per la mostra è stata allestita una bellissima scenografia rappresentante anche l’iceberg colpevole dell’affondamento del Titanic.
Una richiesta particolare dell’autore, alla quale non abbiamo potuto dire di no, è quella di elencare gli amici e i familiari che lo hanno aiutato nella realizzazione dell’opera a cui vanno i suoi ringraziamenti: alla moglie Carolina Gualano e alle figlie Concetta Pia e Maria Chiara per la creazione dei cartelloni di informazioni posti vicino al modellino, ai due cugini Pinuccio e Michele Russo per l’allestimento della scenografia, a Michele Grana per l’incoraggiamento, alla gioielleria Sticozzi per la stampa dei manifesti pubblicitari ed infine a Lellino Trapani per la disposizione dei locali dove l’opera è esposta.
Vincenzo Galasso