Sarà presentato sabato 31 marzo il secondo volume di "Ricordanze", il libro di memorie di Emanuele Petrucci, che segue di qualche mese il primo tomo e segna la seconda tappa di ben quattro previste dall'autore.
"Ricordanze", titolo di leopardiana memoria, sulle orme del grande poeta marchigiano che è anche conterraneo di Petrucci (sannicandrese ma vive da decenni ad Ancona), pone un excursus ragionato del passato dell'autore, della sua infanzia vissuta a San Nicandro, rivisitata sull'antitesi fra realtà e ricordo, fra immagine del passato e immagine del presente.
A differenza del primo volume, dal carattere più narrativo e, per certi aspetti, storiografico, questa volta Petrucci predilige un'impronta più popolaresca e vernacolare che, partendo dalla descrizione del proprio rione natio (quello intorno alla Chiesa Madre) si esaurisce nella enumerazione di detti, luoghi, monumenti, mestieri, aneddoti e lemmi dialettali, a cui quasi è donata un'anima che li descrive in rime baciate di un vernacolo che non si è certo spento, tantomeno nelle sue forme più desuete e autentiche, nei lunghi anni all'ombra del Conero.
Non un localismo fine a se stsso, quello di Petrucci, che pure in un paio di pagine ci ricorda tutto il processo dell'istituzione civile del "Milite ignoto" in Italia, conosciuto dall'autore grazie alla fanciullesca curiosità per il monumento murale del Convento. Un fiume in piena Petrucci, nelle oltre cento pagine del suo "Ricordanze", che non riesce a nascondere il suo attaccamento quasi viscerale ad una realtà che purtroppo non è più sua, o meglio, lo rimane nei ricordi. Un'identità culturale convinta e ostentata, da fare invidia a chi oggi - è il caso di tanti sannicandresi - non riesce a scorgere la via d'uscita da una situazione stagnante proprio nella rinascita di quel senso di appartenenza che è la linfa vitale di ogni popolo.
Ad accompagnare il lettore, una serie di figure ed allegorie, talvolta enunciatrici di antichi detti. Meno nutrita, questa volta, la vetrina di fotografie d'epoca, assai esaustiva e sorprendente nel primo volume per le tante foto inedite o sconosciute ai più ma comunque valida, in questo secondo lavoro, ad aiutare l'immaginazione del lettore nel concedersi quel momento di ‘rilassamento mentale’ auspicato dall'autore, "che possa farlo estraniare dallo stressante ‘tran tran’ della vita quotidiana" .
Petrucci questa volta presenterà il suo nuovo libro - già in vendita in alcune edicole - presso il Mod Bookstore Cafe, in via Galasso (antica 'chiazza d' li scalédd'), alle 17,30, in compagnia di un nome del vernacolo locale, Peppino Basile, autore del primo dizionario sannicandrese-italiano, in una chiacchierata sicuramente piacevole che, non è escluso, potrebbe ritornare su temi culturali e linguistici del contesto locale molto dibattuti e ancora tutti da approfondire.
Matteo Vocale
(Foto: caricatura dell'autore, di Carlo Sasso)