E' stato un elicottero dei Carabinieri e le volanti a sirene spiegate a rompere, questa mattina intorno alle 4,00, l'apparente quiete del centro di San Nicandro Garganico. I militari dell'Arma hanno bussato alla porta di 14 persone, tra San Nicandro e Apricena, con un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal GIP della DDA del Tribunale di Bari.
L'accusa per tutti è di associazione a delinquere ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori dell'Arma, dopo lunghe indagini, appostamenti e intercettazioni (dove è emerso anche un pietoso caso di pedofilia di un nonno che abusava della nipotina), sono risaliti al gruppo criminale i cui componenti erano dediti, in concorso tra loro e individualmente, allo smercio di rilevanti quantitativi di cocaina e hashish, acquistate nel cerignolano e destinate al cospicuo mercato nero del Nord-Gargano.
Tra gli arrestati, la maggior parte dei quali sannicandresi, spicca con il ruolo di presunto capo e promotore il nome di Gennaro Giovanditto, già coinvolto nel maxiprocesso alla mafia garganica e condannato in primo grado per un duplice omicidio e per affiliazione al clan mafioso dei montanari.
L'operazione, denominata "Remake" per il coinvolgimento di volti già conosciuti alle Forze dell'Ordine per i medesimi capi d'accusa, è stata condotta dal Comando di Compagnia dei Carabinieri di San Severo in collaborazione con le stazioni di San Nicandro e Apricena.
Già in quattro operazioni precedenti, i Carabinieri avevano provveduto al sequestro di 27 chili di hashish e 100 grammi di cocaina.