Si è pronunciata ieri pomeriggio la specifica commissione del Ministero delle Finanze (istituita presso la Direzione Federalismo fiscale) che si occupa dei riscossori: la Tributi Italia s.p.a. è definitivamente fuori dall'albo nazionale dei riscossori.
La società, che con un sistema definito "a scatole cinesi" dal sindaco di Torino e presidente dell'ANCI Sergio Chiamparino aveva inglobato la Custer, la Gestor, e la S. Giorgio, era stata già sospesa il 2 dicembre scorso, perchè giudicata "pericolosa" per l'economia dei comuni che le avevano delegato la gestione dei tributi.
Ora arriva il tanto atteso verdetto, una vera e propria resa dei conti per i quasi duecento comuni, tra cui San Nicandro Garganico, per i quali la società-truffa riscuoteva puntualmente ogni singolo centesimo, ma senza versare alcunchè alle rispettive casse municipali.
Dall'altra parte, tuttavia, si fa strada lo spauracchio del fallimento: con la sospensione, infatti, la società non potrà più avere le entrate necessarie per tentare di risollevare la sua precaria situazione economica. Questo, potrebbe comportare tempi biblici, se non infiniti, perché i crediti vantati dai comuni vengano puntualmente restituiti.
Il comune di San Nicandro, quindi, il suo milione e 500mila euro non lo avrà per ora.
Soddisfazione è stata espressa comunque dal Sindaco Squeo e dall'Amministrazione comunale di San Nicandro, che si definisce precursore di una misura governativa che non poteva tardare ad arrivare.
Di fatto, il comune di San Nicandro Garganico è in condizioni di netto anticipo nel ripristinare il proprio Ufficio tributi, gestendo direttamente le entrate: la stragrande maggioranza dei comuni italiani afflitti dalla Tributi Italia, invece, dovrà partire da ora per tornare ad incassare da se.
E il problema più grande, a quanto pare, è l'aggiornamento delle banche dati, che richiede tempi lunghi e potrebbe comportare, come accaduto per qualche cartella di San Nicandro, giustificabili errori dovuti proprio al lungo processo di aggiornamento.