Sembrava finalmente terminato con la sentenza della Corte d'Appello il secolare contenzioso che vede contrapposti i comuni di Lesina e San Nicandro Garganico, oltre alle società e ad altri privati, sulla natura (demaniale o meno) dei terreni della Sacca Orientale e dell'Istmo. Ma il 2 luglio scorso gli eredi Masselli hanno formalizzato ricorso in Cassazione avverso la sentenza di secondo grado, al fine di vedere tutelati i loro interessi di proprietari.
Punto e accapo, dunque, ancora una volta, per una storia che sembra non trovare la parola fine, anche per consentire di affacciare qualsiasi ipotesi di risanamento e sviluppo dell'area.
Il comune di San Nicandro, naturalmente, ha deliberato per costituirsi nel terzo grado di giudizio, anche su parere dell'avvocato di parte, Giuseppe Mascolo, e dell'Ufficio Legale. "Sarebbe opportuno per il Comune di San Nicandro G.co - si legge nel parere del difensore - costituirsi, tramite controricorso, nel giudizio in Cassazione promosso dai germani Masselli anche al sol fine di evitare, fatta salva in ogni caso l'alea del giudizio, una riforma della sentenza impugnata in relazione alle spese legali dei precedenti gradi di giudizio. In ogni caso, la costituzione in detto procedimento innanzi alla Corte di Cassazione sarebbe altresì opportuna in quanto consentirebbe, in caso di cassazione con rinvio, al Comune di San Nicandro G.co di poter seguire e difendersi nel conseguente giudizio di rinvio. Inoltre, è principio generale che chiunque, ed in particolare l'Ente Pubblico, non debba rimanere mai contumace in qualsiasi tipo di giudizio venga chiamato a comparire ".
Tutte le parti, dunque, saranno obbligate a ricostituirsi per l'ultima volta in giudizio, anche per evitare che il pronunciamento della Suprema Corte possa variare in modo peggiorativo, per ognuno o per alcuni, il gravame economico sinora stabilito dai due gradi precedenti.