Disegnando l’Italia: 11 mesi di cammino

Il progetto di Nazario Nesta e la quarantena in tenda

Manca un mese esatto al compimento di un anno dall’inizio del progetto “Disegnando l’Italia”. 

Era il 19 maggio 2019 quando Nazario Nesta iniziava il suo cammino da San Nicandro Garganico, come obiettivo ultimo quello di perimetrare l’intera penisola italiana passo dopo passo, in un cammino, inizialmente stimato di circa ottomila chilometri, ma che attualmente prevede la soglia dei diecimila e oltre.

Tanta strada alle spalle, prevalentemente lungo le coste bagnate dal mare, tante le regioni conquistate, tanti gli ostacoli affrontati.

Il cammino iniziava appunto dalla Puglia settentrionale in direzione sud, “contornando” – come impersonando una matita, usando l’immaginazione – la sagoma del Bel paese: Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, quest’ultima rivelatasi essere la prima grande sfida da affrontare; poi ancora Calabria – sbarcando nuovamente dallo stretto – e Basilicata, in direzione nord; poi è toccata la volta della Campania e del Lazio, messa in disparte un mese circa per affrontare in perimetro impervio della Sardegna; tornato sulla terraferma, nuovamente in direzione nord, percorrendo il Lazio, poi la Toscana, poi la Liguria.

Dalla regione delle Cinque Terre, l’esperienza della sua avventura ha avuto tutto un altro sapore. Abbandonando la compagnia del mare al suo fianco, per la prima volta ha dovuto affrontare percorsi alpini, camminando a tratti anche fuori nazione, sul perimetro estremo. Anche gli scenari, prima con sfondi marittimi, sono stati sostituiti dal bianco delle cime innevate delle Alpi, con tappe terminate addirittura a duemila metri di altitudine. Dal Piemonte alla Val d’Aosta, dal Piemonte ancora fino alla Lombardia, regione che attualmente lo ospita dopo il pit-stop forzato a causa del Covid-19. Ebbene sì, da quel lontano 19 maggio, tra le tante difficoltà che ci si potevano aspettare, mai si sarebbe immaginato che il mondo interno sarebbe stato colpito da una pandemia di simili proporzioni, così, quasi alla volta del Trentino-Alto Adige, il progetto ha dovuto – per forza di cose – mettersi in pausa in quella che attualmente è la sua Quarantena in Tenda.

Nelle ultime quattro settimane, mentre il sogno di portare a termine l’intero cammino entro l’anno di partenza veniva infranto, Nazario ha dovuto vedersela con una nuova grande sfida.

Appostato in un boschetto non lontano dalla civiltà, in quella che gli anglofoni definirebbero un’esperienza into the wild, il progetto ha cambiato i connotati vedendo il suo autore alle prese con l’edificazione di una capanna, sua attuale abitazione che, giorno dopo giorno, è stata ampliata e sistemata come rifugio di fortuna; vedendo il suo unico abitante alle prese con la costruzione di oggetti di uso quotidiano, come forchette, cucchiai, una piccola cucina pirolitica, un rubinetto ricavato da una semplice bottiglia in plastica e così via.

Dolore e gioia per Nazario Nesta che, nonostante il fermo, ha visto moltiplicarsi esponenziamente attestati di stima sul canale YouTube, da sempre suo “diario di bordo”, destando anche l’interesse di altre testate giornalistiche nazionali, ricordando i servizi dedicati di RaiUno e Italia1, ma anche di emittenti e giornali locali.

Dopo quasi 8000 km e 1800 ore di cammino, ci auguriamo possa tornare presto a completare il suo progetto e di portare a compimento nel migliore dei modi quella che ad oggi, senza ombra di dubbio, può esser già definita un’impresa senza precedenti.

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