Questa notte torna l'ora legale, lancette avanti di un'ora

Mix pericoloso associato con l'emergenza Coronavirus

Nella notte tra il 28 e il 29 marzo tornerà in vigore l'ora legale. Con l'emergenza sanitaria in corso, forse qualcuno se ne sarà dimenticato, ma questa notte le lancette degli orologi saranno spostate un'ora in avanti.

Convenzionalmente si passerà dalle 2:00 alle 3:00, che porterà ad avere giornate più lunghe. Negli ultimi anni sempre più insistentemente gli psicologi consigliano di non sottovalutare il cambio dell'orario, che potrebbe portare ad insonnia e depressione.

Quest'anno purtroppo al "normale" stress, viene aggiunta anche l'emergenza Coronavirus. A sostenerlo è il professor Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la cura dei disturbi del sonno Onlus: "c'è chi pensa che la perdita di una sola ora di sonno possa essere annullata dal fatto di essere relegati in casa senza poter lavorare o, al massimo, impegnati con il telelavoro. In realtà sarebbe superficiale non riconoscere la potenziale minaccia dell'ora legale durante questo periodo stressante".

Dunque quali sono i consigli? "Se per i pesanti risvolti della pandemia da Covid-19 e per le molte preoccupazioni connesse, l'ansia impedisce di addormentarsi o tiene svegli durante la notte - secondo l'esperto  si possono tentare contromisure metodologiche adeguate, prima ancora di ricorrere a farmaci o a cambiamenti delle terapie in atto. Si tratta di limitare l'esposizione all'attuale bombardamento mediatico, curare il proprio corpo, evitare troppa caffeina e alcol, cercare ove possibile di fare qualcosa di divertente con la famiglia, connettersi con i propri cari e trasmettere serenità, scansare l'isolamento sociale, avere cura della propria mente, tentare di darsi un ritmo giornaliero efficiente per alimentazione e sonno", ha concluso Peverini.

Sul lato legale, invece, da anni in Europa si discute sulla possibile eliminazione dell’ora legale. Molti annunciano che sarà l'ultima volta, ma in realtà l’Italia lo scorso novembre ha comunicato all'Unione Europea di non voler prestare il consenso per l’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale.

 

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