Rettifica articolo del 5 settembre 2019

Non era intenzione mettere in dubbio quanto accaduto quella sera del 5 settembre 2019

Riguardo ai fatti di cronaca del 5 settembre 2019 “Rapina a mano armata a Ingarano Vittima un imprenditore sannicandrese. Indagano i Carabinieri”, è pervenuta a questa redazione nota scritta dell’avvocato della vittima (di cui non abbiamo mai divulgato le generalità, non essendone, la nostra redazione a conoscenza prima del contatto dell’avvocato n.d.r.), dove viene rappresentato l’utilizzo nell’articolo  di espressioni come “La storia, tuttavia, secondo indiscrezioni pare non convinca pienamente i militari, che stanno comunque indagando per  sciogliere gli elementi dubbi del caso e individuare gli eventuali rapinatori” e “la vittima sarebbe…”, ritenute dallo scrivente difensore poco convincenti circa la loro attendibilità e screditanti della figura del suo assistito sia in campo lavorativo come stimato e rispettoso imprenditore, sia sul piano sociale e personale, “in quanto è stato insinuato il dubbio sulla sua condotta come partecipazione all’evento delittuoso” (nota dell’avvocato), con conseguente alterazione del suo equilibrio psicofisico, già compromesso per lo shock subito dall’evento delittuoso occorsogli.

A seguito della pubblicazione dell’articolo, che ha ricevuto oltre 5.000 visualizzazioni, la vittima ha ricevuto da parte di conoscenti e non, che ha avuto modo di incontrare sia per motivi di lavoro che per pura casualità e che ha dato credito al quel racconto, commenti sarcastici accompagnati da sorrisetti maliziosi e anche allusivi ad una paventata complicità dello stesso nell’evento che l’ha visto protagonista della rapina.

Questa redazione si rammarica e si scusa per tutto quanto possa aver subito la vittima indicato nell’articolo, a causa della pubblicazione dell’articolo in questione. Di certo non era intenzione mettere in dubbio quanto accaduto quella sera del 5 settembre 2019, e sull’evento non ha mai nutrito incertezze. È evidente che non vi era alcuna intenzione di creare situazioni incresciose e di disagio psicologico alla vittima del racconto.  

 

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