So.Ge.T., ancora disservizi: recapitati accertamenti fuori tempo

La società di riscossione è all'ultimo anno di contratto con il comune di San Nicandro

Ritornano i disservizi targati So.Ge.T., la società di riscossione dei tributi locali che supporta l'Ufficio Tributi del comune di San Nicandro Garganico dal 2015. Ancora le procedure di accertamento al centro delle segnalazioni di alcuni cittadini: questa volta, però, sarebbero stati recapitati avvisi relativi al tributo TaRi (tassa rifiuti) per gli anni 2010, 2011, 2012 e 2013, cioè provvedimenti caduti già da qualche anno in prescrizione.

A ricevere le lamentele o, comunque, richieste di spiegazioni è stato proprio l'ufficio tributi comunale, dove questa mattina si sarebbero recati circa una quindicina di utenti con medesima problematica. A quanto accertato da dichiarazioni di alcuni cittadini, si tratterebbe di invii di pagamento all'epoca intestati a persone decedute o residenti all'estero, quindi non recapitati per irreperibilità. La So.Ge.T. avrebbe dapprima individuato gli eredi e, successivamente e con tempi oltremodo dilatati tali da incorrere ormai nella prescrizione, inviato gli avvisi di accertamento agli stessi. Non è escluso che, nei prossimi giorni, l'incidenza del disservizio aumenti progressivamente, in quanto l'ufficio tributi non sarebbe ancora riuscito a quantificare gli invii di accertamento errati. Ad ogni modo, però, tutti gli avvisi relativi alle predette annualità recapitati in questi giorni vengono annullati d'ufficio.

Un ennesimo granchio preso dalla So.Ge.T., che non può non essere, di conseguenza, sempre al centro delle polemiche specie in ambito politico. Il contratto, che costa al Comune 50mila euro all'anno più l'agio sugli accertamenti è, d'altro canto, in scadenza ad aprile 2020. Già nel 2015 le forze di opposizione in consiglio comunale denunciavano le irregolarità non solo nelle procedure di riscossione e accertamento ma finanche nell'affidamento del servizio, dato che la società di riscossione avrebbe partecipato alla gara d'appalto del comune di San Nicandro senza dichiarare di avere situazioni di contenzioso con altri comuni, elemento che di fatto l'avrebbe esclusa dall'affidamento. E proprio nelle settimane scorse si è conclusa la procedura ispettiva dell'ANAC, avviata dall'allora sindaco Pierpaolo Gualano dopo che le forze di opposizione dell'epoca (Forza Italia, PD, UDC e CDU) avevano energicamente chiesto un intervento. Stando a fonti comunali, finora mai rese pubbliche, l'agenzia diretta da Raffaele Cantone avrebbe riconosciuto la illegittimità della partecipazione al bando, comminando alla So.Ge.T. una sanzione a favore del comune. Quest'ultimo, dal canto suo, avrebbe preferito evitare azioni ulteriori (scioglimento del contratto) proprio in forza dell'imminente scadenza. Ma, benché fonti interne dell'attuale amministrazione (in cui si trovano ora proprio l'UDC del sindaco Ciavarella e la stessa Forza Italia) asseriscano che il contratto non sarà rinnovato, tardano ad arrivare, al momento, provvedimenti di rafforzamento dell'Ufficio Tributi; che, di fatto, dovrebbe poi sostituire il lavoro della So.Ge.T. a partire dal 2020. 

Nè si conosce se il comune abbia acquisito, come previsto dal contratto, la banca dati aggiornata, considerato che si appresta a varare un progetto di semplificazione amministrativa finanziato da fondi europei, denominato "Facile Tributi" e nel quale sarà determinante avere un database degno di questo nome.

Intanto, proprio nei giorni scorsi, la So.Ge.T. ha collezionato l'ennesimo marchio giudiziario. E' infatti della scorsa settimana la notizia, riportata dal giornale online lacittadisalerno.it, secondo cui tre persone facenti capo alla società e all'ufficio tributi sarebbero indagate per falso e abuso d'ufficio nell'ambito della gara che assegnò l'appalto alla So.Ge.T. presso il comune di Eboli. Nel comune campano accadde qualcosa di molto simile a San Nicandro Garganico: nel 2014 la società vince l'appalto e nel 2015 i consiglieri di minoranza, con il capogruppo di FI Cardiello, anche qui sollevano il polverone circa le irregolarità nella partecipazione alla gara nonostante la società pescarese avesse contenziosi in corso con altri comuni. Dopo pochi mesi l'ANAC avvia il procedimento ispettivo e riconosce le irregolarità. Ad Eboli, tuttavia, i mugugni aumentano e le ipotesi di irregolarità spingono alcuni consiglieri comunali ad andare avanti nell'accertamento della legittimità del servizio. Tanto che nei giorni scorsi la Procura di Salerno ha concluso le indagini, con l'iscrizione nel registro degli indagati di un dirigente comunale e di due dipendenti della società.

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