Domenica si torna all'ora legale, lancette avanti di un'ora

Dall'Europa arriva lo stop del cambio dal 2021

Nella notte tra il 30 marzo e il 31 marzo si procederà al passaggio dell'ora legale. Lancette degli orologi dunque avanti di un'ora, convenzionalmente dalle 2:00 alle 3:00.

Si dormirà 60 minuti in meno, ma avremo un'ora di luce in più nei giorni immediatamente successivi. Dal 1996 in Europa si adotta lo stesso calendario per adeguare l'orario, ovvero da marzo ad ottobre vige l'ora legale, da ottobre a marzo l'ora solare.

In Italia si adotta fin dal 1916, anche se per l'entrata in vigore definitiva si è dovuto attendere fino al 1965.

Ma proprio nelle ultime ore è arrivata la notizia che l'Unione Europea ha approvato la proposta di abolire il cambio dell'ora a partire dal 2021. La risoluzione legislativa è stata adottata con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astensioni.

Ogni Stato potrà decidere in autonomia se restare all'ora solare oppure all'ora legale, in base alle proprie esigenze, soprattutto di mercato interno.

Grande soddisfazione da parte del Codacons che da anni chiede l'abolizione del cambio orario: «Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora solare a ora legale, e in base ai nostri sondaggi l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Come da sempre sostenuto dal Codacons i costi relativi al passaggio all’ora legale sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due. Risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti: è stato infatti dimostrato come il passaggio da ora solare a ora legale (e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza, apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi, addirittura stati depressivi, con ripercussioni dirette sulla produttività sul lavoro».

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