Il 2 giugno, in Italia, si celebra la Festa della Repubblica, una ricorrenza finalizzata a ricordare il referendum istituzionale tenutosi proprio il 2 giugno, nel 1946, per chiedere agli italiani di scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. La Seconda Guerra Mondiale era ormai alle spalle, la nazione si leccava le ferite di un conflitto dannoso per la società e l’economia del Bel Paese, e l’Italia scelse la Repubblica – non senza qualche polemica –, spedendo di fatto il Re e la sua famiglia oltre i confini nazionali.
A livello nazionale, il risultato è stato schiacciante: il 54,27% dei votanti – affluenza all’89,08% – optò per la Repubblica, mentre il 45,73% scelse di continuare con i Savoia. Tra schede bianche e nulle si arrivò a 1,5 milioni di voti nulli. In Italia prevalse la Repubblica, e lo sappiamo. Ma in provincia di Foggia? Non è possibile, purtroppo, conoscere i dati disaggregati comune per comune: le linee telefoniche non funzionanti e distrutte a causa della guerra, le comunicazioni tra enti lentissime e le pressioni dei politici fecero sì che venne dato il risultato generale e, localmente, solo per qualche circoscrizione.
In Puglia, però, non sapendo come ha votato San Nicandro Garganico, sappiamo che in Capitanata vinse la Monarchia – in controtendenza col resto d’Italia ma in scia ai risultati di Bari – che si affermò nettamente nei confronti della Repubblica con un 54,57% contro il 45,43%. Notevole anche l’affluenza alle urne, con il 90,59% dei 326.740 elettori aventi diritti che hanno barrato la X su una delle due opzioni proposte.
Non conosciamo i dati sannicandresi del referendum, ma conosciamo quelli per la Costituente. A San Nicandro, votò il 93,73% degli aventi diritto, ovvero 8.199 elettori su 8.747, numeri che oggi farebbero gridare al miracolo. A spuntarla su tutti fu il Partito Socialista, che ottenne il 42,77% dei voti validi, seguito dal Partito Comunista Italiano col 30,05% e dalla Balena bianca democristiana col 24,31%. A seguire, tutti gli altri partiti con risultati compresi tra l’1% e lo 0,1%.
A leggere questi dati, si potrebbe dedurre che – contro il risultato provinciale – San Nicandro si sedette dalla parte della Repubblica. Ma sono deduzioni e ipotesi, i dati, come anticipato, del referendum istituzionale, non ci sono. Ma c’è un dato in particolare da sottolineare: San Nicandro volle decidere, l’elevata affluenza denota la voglia di cambiamento in voga nella città, pioniera della nuova era politica italiana. Anche San Nicandro, dunque, giocò un ruolo importante nella nascita della nuova Repubblica, andando controcorrente col resto della provincia e dando segnali di ripresa dopo la guerra che aveva dilaniato un intero territorio.
Dopo 71 anni, si può certamente dire che i nostri nonni fecero la scelta giusta.