San Nicandro ha una nuova 100naria, Raffaela (Ninuccia) Manduzio

Ultima di oltre dieci figli. Non esce di casa da qualche anno ma è in buona salute

Ha compiuto oggi il suo secolo di vita Raffaela Manduzio, meglio conosciuta come Ninuccia, aggiungendosi al numero di quanti, non proprio pochissimi, a San Nicandro Garganico sono riusciti a raggiungere l'ambito traguardo dei cent'anni.

Nata a San Nicandro il 19 maggio del 1917 da Stefano e Filomena Stoico, è l'ultima di una nidiata di oltre dieci figli. Nel 1939 si sposa con il carabiniere sannicandrese Michele Giagnorio, in servizio a Ceglie del Campo (BA). Dal matrimonio nascono Nazario, oggi insegnante in pensione a Parma e Filomena, che vive a San Nicandro e si occupa quotidianamente di sua madre. Nel 1962 rimane vedova e ritorna nella sua città natale. Da quel momento si dedicherà ad una vita casa e chiesa: era nipote, tra l'altro, di ben due sacerdoti, fratelli di suo padre, don Vincenzo e don Angelo Matteo Manduzio, entrambi canonici del Capitolo di S. Maria del Borgo (il collegio di prelati, presieduto da un arciprete, che c'era anticamente nella Chiesa Madre).

La chiesa di cui si rende praticamente oblata è quella di S. Giovanni Battista, dove diverrà consorella ad honorem dell'Arciconfraternita del Rosario. Proprio del Rosario resta tuttora devota e zelatrice: ancora oggi molti confratelli la chiamano "zia Ninuccia" per il legame affettivo che la lega alla congrega e alla chiesetta in cui ha sede. Fino a qualche anno fa, quando ancora si recava tutti i giorni alla messa mattutina celebrata dall'arciprete don Vincenzino Palmieri, Ninuccia aveva l'esclusiva di vestire la statua della Madonna del Rosario prima della festa.

Iscritta fin da giovane al Terz'Ordine Domenicano, fondato nella stessa chiesa alla fine dell'Ottocento e poi rimasto in silenza per decenni a partire dall'ultimo Dopoguerra, si affiliò quindi a quello Francescano. Grazie a lei, in quanto ultima superstite, è stato possibile ripristinare il Terz'Ordine Domenicano nel 2015, su interessamento di don Matteo De Meo.

Ninuccia vive da qualche anno sempre in casa, per le gambe che non la sostengono a lungo, ma è perfettamente autosufficiente e conserva una memoria di ferro e un aspetto per cui le si darebbe benissimo almeno un decennio in meno. Per questo suo compleanno, ha preferito festeggiamenti molto sobri, con i più intimi di famiglia e i "figliocci" della sua chiesa, che le hanno fatto visita nel pomeriggio insieme al parroco della Chiesa Madre don Roberto De Meo (in foto, con la figlia Filomena).

A Ninuccia e alla sua famiglia i più cari auguri della nostra redazione, perché rimanga in salute ancora per moltissimi anni.

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