ASP Zaccagnino, Cda smentisce Tancredi

In una lunga missiva, si spiega tutto. L'accusa: interessato lui a incarico

Egregio direttore, solo per chiarire ai suoi lettori e senza desiderio di polemizzare con l’estensore dell’articolo pubblicato da Voi il 18 u.s. è necessario far rilevare che le due questioni sollevate dal Dott. Tancredi, giovane brillante, pieno di verve e con un futuro sicuramente radioso, costituiscono meri atti amministrativi dovuti per le intervenute necessità dell’Azienda. 

Tutti sanno, che quest’anno la produzione e il prezzo del grano sono precipitati in maniera vertiginosa, provocando un’entrata nettamente inferiore a quella degli anni precedenti e il grano costituisce il cespite principale dell’ASP Zaccagnino; non si dimentichi che se non ci sono rendite non si può fare assistenza! Il Cda ha in minima parte il fondo destinato all’assistenza, per garantire gli equilibri di bilancio, esigenza dettata dalla legge, dopo aver raccattato tutto il possibile dagli altri capitoli e non ha nulla a che vedere con gli emolumenti del direttore generale che verranno previsti e spesi solo nel bilancio dell’anno 2017, se il bilancio lo consentirà. L’ altra questione riguarda il Direttore Generale. Non tutti sanno, ma il Dott. Tancredi lo sa, che l’attuale Direttore Generale, al quale va tutta la stima ed il ringraziamento per quanto ha fatto e sta facendo per la ASP, lavora presso la Zaccagnino con un contratto part-time, perché è in condivisione con la ASP “Corropoli” di Serracapriola. Da ciò un emolumento solo apparentemente inferiore a quello del futuro Direttore Generale: Una sopraggiunta incompatibilità “tecnica” a ricoprire i due incarichi da parte del Dott. Ferro, le accresciute attività dell’Azienda e quelle che a breve dovrà svolgere, tutte finalizzate a fornire servizi alla collettività, a creare posti di lavoro a Sannicandro Garganico per  i sannicandresi, con la ovvia inevitabile ricaduta economica sull’Intera collettività, e a ricavare un reddito alternativo e aggiunto a quello agricolo, proprio per garantire assistenza ai minori poveri che è la Mission della ASP, creano la necessità di dover dotare l’Azienda di un professionista che si applichi a tempo pieno, non sia solo e semplicemente laureato, ma che abbia una competenza specifica nel settore. Non si dimentichi che, a differenza di qualche anno addietro, l’ASP, gestisce una casa di accoglienza per minori disagiati, a breve gestirà il centro Alzheimer la cui struttura sorge in Corso Garibaldi, ha già un progetto esecutivo per la realizzazione del “dopo di noi”, ha in programma lo sfruttamento della cava, ha in progetto la costruzione di due mini frantoi da affidare ad una cooperativa che comprenda anche persone diversamente abili, per la produzione di olio con il marchio della ASP, ha in progetto la realizzazione di un agriturismo “sociale”, è in procinto di costruire un parternariato con la facoltà di scienze agrarie dell’Università di Foggia e tante altre cose belle sempre se la politica ce lo consentirà. Tutto ciò richiede l’applicazione di un professionista a tempo pieno e la differenza stipendiale è dovuta al numero di ore. È del tutto ovvio che 26 ore settimanali costano meno di 40, ma se si fanno le dovute proporzioni ci si rende conto che la differenza tra i due emolumenti, riportati al lordo delle trattenute che ammontano a circa il 45% è davvero minima. Si ribadisce, poi, che tale spesa sarà prevista solo col bilancio 2017 e, quindi, non ha alcuna incidenza sul piano sociale 2016, come si è voluto far credere. Il Dott. Tancredi, laureato in economia e commercio, iscritto all’albo dei direttori generali della Regione Puglia, ha il giusto titolo per insegnare che un’azienda privata, ma anche quelle pubbliche lo fanno attraverso pubblici concorsi, per ottenere il massimo delle proprie potenzialità, cerca il meglio della professionalità sul mercato, perché quello che paga in emolumenti debba ritornare in termini di guadagni e capitali…la macchina senza benzina non cammina, e la benzina buona bisogna pagarla, altrimenti si ingrippa il motore!

Teniamo a sottolineare che, per ricevere incarico di Direttore generale presso la ASP Zaccagnino non vi è alcuna necessità di fare messa a disposizione dei professionisti iscritti al suddetto albo regionale, in quanto per legge solo a quell’elenco vi si possono attingere i nominativi papabili per svolgere questa attività,  tuttavia ad oggi vi è protocollata presso la ASP una sola messa a disposizione per  tale incarico, a nome del Dott. Tancredi che ci sembra essere particolarmente attento ed interessato a questa opportunità professionale e lavorativa personale.

L’altro argomento affrontato dal Dott. Tancredi è la variazione del piano assistenziale. Ebbene, con il bilancio di previsione 2016 il CDA, proprio su suggerimento del vecchio Presidente, aveva fatto una scelta ben precisa che mirava ad aiutare direttamente le famiglie con minori bisognosi, consentendo ad esse la libertà di scegliere gli aiuti, stabilendo le loro priorità, per cui, alla luce del fatto che dalla scuola non era pervenuta alcuna richiesta specifica, decise di erogare dei buoni spesa alle famiglie e di farlo in due fasi: uno a Pasqua 2016 e l’altro sarebbe stato erogato a Natale 2016.

Con l’apertura del nuovo anno scolastico, le continue insistenti richieste di aiuto pervenute da parte del dirigente scolastico della scuola primaria e dall’assessorato al Welfare della città, che hanno dipinto un quadro a tinte fosche circa la possibilità di alcuni bimbi di frequentare la mensa scolastica, affermando che l’erogazione dei buoni alle famiglie non assicurava affatto il pasto ai bambini, ha convinto l’attuale Cda, compreso il vice presidente, che è tornato sui propri passi per la situazione contingente presentatasi, a modificare il piano assistenziale per consentire a questa fascia di popolazione, sia che frequenti la scuola pubblica, sia che frequenti la scuola privata, di fruire del servizio mensa. In questo provvedimento sono previsti anche sessantina bambini che frequentano gli istituti delle suore! La variazione di cui parla il dott. Tancredi, quindi, è solo formale e non anche sostanziale, perché la somma originariamente stanziata in bilancio finalizzata ad aiutare i poveri di San Nicandro, le famiglie bisognose, tra buoni spesa e contributo per il servizio mensa, resta assolutamente invariata. E’ del tutto evidente, quindi, che di fronte alle richieste che sono pervenute è sembrato prioritario garantire la fruizione della mensa, atteso che la scuola stessa, l’agenzia educativa per eccellenza, ha rappresentato con forza questo tipo di disagio vissuto da tante famiglie, al posto del doposcuola, servizio per quale il dott. Tancredi ha presentato alla Asp una richiesta di contributo a favore dell’Associazione “u’ vungulicch”. Il servizio di doposcuola, anch’esso necessario, è già garantito in forma gratuita da altre istituzioni, (chiese, oratori, associazioni di volontariato). Tra l’altro è da considerare che i bambini che fruiscono del servizio mensa, quindi i soggetti più poveri cui si rivolgono le attenzioni della Asp, non necessitano di doposcuola dato che frequentano le classi a “tempo pieno” che, a dire della scuola, garantisce loro la massima “protezione”. L’assistenza dei bisognosi è sempre stata al primo posto nei pensieri dell’intero Cda e il Dott. Tancredi lo sa benissimo, considerato che ha prestato attività negli uffici amministrativi della Asp, che abbia dei vuoti di memoria e non ricordi questo tipo di assistenza alle criticità di San Nicandro Garganico è nata con il precedente Cda, dopo un lungo periodo di totale assenza della Fondazione, attuale Asp, dal tessuto sociale di San Nicandro è nata con il precedente CdA, proprio con l’erogazione dei buoni mensa ai bimbi che frequentavano la scuola primaria, ed è stato sposato in pieno anche dall’attuale consiglio. Si spera che il suo scritto, nel quale ha sottaciuto, sicuramente in maniera involontaria, buona parte di verità rendendolo particolarmente sensazionale, sia solo frutto di un’onda emotiva mal gestita, forse a causa di una qualche ferita subita, perché ci si rifiuta di credere che sia capace di una così infima disonestà intellettuale assolutamente spregevole e disdicevole in un giovane che si prepara a governare la sua città, fruisce egli stesso di finanziamenti pubblici per mandare avanti la sua attività e comunque è proteso verso una attività professionale basata sulla fiducia e la trasparenza, che richiede un’etica impeccabile. Dispiace se la Asp ha deluso qualche aspettative del Dott. Tancredi che aveva trovato in essa estrema disponibilità al dialogo, ma sicuramente il bene comune va anteposto a qualsiasi desiderio o proiezione personale, quand’anche sembri avere fini nobili! Per punto attiene, poi, l’aspetto morale della questione, si può dire: “medice cura te ipsum”? la mitologia narra che il padre Giove ha posto i difetti degli altri, mettere nella sacca portata dietro le spalle ha posto i difetti personali. In questo modo, gli uomini, non potendo vedere i propri difetti, si divertono a vedere e condannare quelli degli altri, per cui, nel caso specifico…”ai posteri l’ardua sentenza”. Siccome noi non siamo pagani, ogni tanto, ma soprattutto, quando dobbiamo parlare degli altri, faremmo bene a girare le bisacce portando avanti quella con i nostri difetti. Il resto è becera, volgare e strumentale politica da marciapiede o, se si preferisce, da quattro pensionati di De Andrè.

Il Cda ASP Zaccagnino

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