Riceviamo e pubblichiamo, ancora una volta, una lettera aperta da parte di Laura Nardella sulla questione delle barriere architettoniche presenti nella nostra città.
La lettera, a tratti sarcastica e pungente, è l'ennesimo sfogo di chi non riesce a vedere uno spiraglio di luce per la soluzione del problema.
«Gentile ill.ssimo egregio magnanimo magnifico sindaco,
continuo ad essere la sig.ra Nardella Laura, comunque cittadina residente in queste Highlands, continuo ad essere disabile e continuo a non poter usufruire degli spazi pubblici o locali privati aperti (come e perché'?) al pubblico, che dovrebbero essere accessibili a tutti i cittadini come diritto universalmente riconosciuto nonché sancito dalle leggi italiane.
Continuo, continuo. COGITO ERGO SUM.
Continuo ad aspettare una pubblica risposta (anche privata aperta al pubblico), dalla Signoria Illustrissima Reverendissima Vostra, anche immaginando i molteplici impegni costituzionali ai quali un primo cittadino deve attenersi, spero un giorno mi venga concesso l'immenso onore di una qualsivoglia attenzione di Vostra Grazia.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare, ma se la conoscenza è dare la risposta giusta, l'intelligenza porta a fare la domanda giusta.
Credo di non aver chiesto E=mc2 l'espressione dell'equivalenza fra materia ed energia o più comunemente teoria della relativita', ma solo di poter gestire la mia vita con maggiore autonomia chiedendo solo quello che in Italia è sancito dalle vigenti leggi.
Spero che con questa mia ultima, Vostra Grazia possa, finalmente, anche in queste Highlands, dove ancora la transumanza viene fatta sulle cittadine strade, porre fine alle sofferenze di questi poveri "Figli di un Dio minore".
Vorrei salutarVi prostrandomi ma potrei cadere dalla sedia a rotelle.
Distinti saluti»