E' stato pubblicato nei giorni scorsi, sulla rivista online di enogastronomia italiana Eventidop.com, un articolo del giornalista Guido Gabaldi trovatosi quasi per caso ad incontrare le prelibatezze della cucina sannicandrese. Tebaldi si è intrattenuto a lungo a pranzare al ristorante Pane e Olio di Matteo Florio, dove oltre ad apprendere i capisaldi della tradizione culinaria di San Nicandro Garganico, ha assaporato piatti particolari ma comunque con elementi autoctoni, come le linguine con il granchio del Lago di Lesina, una rivisitazione in chiave locale dei più gettonati spaghetti all'astice. E poi ancora il cefalo alla brace e le salicornie.
Nel racconto a Gabaldi, spiega Florio: "se passiamo alle tendenze di oggi, tra quelle che mi affascinano c’è il proliferare di microbirrifici sempre nuovi. Penso proprio che tra la mia cucina e le birre artigianali ci sia un’intesa quasi istintiva", e affaccia la sfida di portare la tradizione a braccetto con l'innovazione, affiancando spesso i suoi piatti alla birra artigianale, anche questa made in Gargano, del birrificio Gargantua di Vincenzo Vocale, già parecchio conosciuto nell'hinterland del Promontorio e non solo, per la Terrazzana, birra con gli agrumi del Gargano, recentemente affiancata dalla Punica, con frumento e succo di melograno, dalla Gargantua, a base di miele e mosto cotto di fichi e dalla Terrazzana green, con spezie e zenzero.
"Dopo tutti questi esperimenti - chiude Gabaldi la narrazione del suo piacevole incontro sannicandrese - sarà meglio ricordarsi, per il futuro, che il Gargano non è solo il promontorio delle scogliere e delle spiagge nascoste agli sguardi, o dell’enorme bosco affacciato sul mare Adriatico: è pure il luogo delle birre di qualità e degli itinerari enogastronomici inconsueti, o di tutt’e due le cose insieme. Birra e piatti tipici, un’accoppiata che sin d’ora dà forza ed ecletticità al brand Gargano".
