Un pezzo di storia calcistica sannicandrese è andato in scenamercoledì 10 agosto 2016, ore 18.00, ai campetti di Villa Sporting, gentilmente concessi da G. Giordano. Grazie a una inestinguibile passione ci si ritrova sotto i panni di una eterna divisa e l’alibi della promessa di rivincita proclamata nelle edizioni precedenti si scioglie per sventolare la voglia di esserci, di ritrovarsi come se niente fosse successo, di riassaporare emozioni e gesti tecnici noncuranti della crudele usura del tempo. V. Flena, sentito animatore dell’iniziativa, coadiuvato da G. Di Lella e A. Salvatore, ha lavorato non poco per la riuscita dell’evento e per riunire una pagina di storia del calcio paesano per un pomeriggio di festa, di nostalgia, dal “caldo” clima familiare.
Il tam tam dell’evento è stato raccolto dalle vecchie glorie per dare un calcio alle leucemie e tumori infantili e sensibilizzare all’importanza della lotta contro queste malattie. Del resto il calcio è uguale a tutte le latitudini. L’ AGAPE (associazione genitori e amici piccoli emopatici), nell’ambito della VII Festa dell’Agricoltura, ha inteso rinnovare la sua presenza e iniziativa nel nome dei veri valori della vita dove a vincere è la solidarietà a favore di chi soffre di più, e non è facile nella nostra società.
Il caldo pomeriggio dell’estate sannicandrese ha sferzato le residue velleità di indomiti ragazzi in perenne sfida con se stessi per regalarci un tuffo nel passato e mettere a segno gol meravigliosi nel loro cuore e nella loro mente. Una sfera, non più di cuoio ma poliuretano, uno spazio per giocare e la voglia di ritrovarsi fanno splendidi regali per alleviare la vita quotidiana.
Riecheggia meno sonoramente il rumore secco dei tacchetti degli scarpini di oggi sul pavimento degli spogliatoi ma ci si sente ugualmente pronti ed emozionati per riprendere il secondo tempo di una partita cominciata decenni addietro con la stessa maglia tanto per non allontanarsi dalla propria anima.
E’ stata l’occasione, soprattutto, per rivedere in campo alcuni ex giocatori sempre in grado di confezionare qualche bella giocata: ci vuole carattere e il fanciullino dentro per non chiudere bottega nonostante visibili siano gli acciacchi e i chili in più, cronicizzati gli infortuni, angosciate quelle articolazioni meno vascolarizzate. A rendere più faticosi i movimenti una volta più sciolti, tutto succede sotto un sole sempre pronto a scagliare i suoi dardi dal cielo privo di nuvole e onorare il gioco diventa un’impresa, ma la passione regala una vitalità ritrovata, diventa una benzina formidabile e la partita si consuma non in modo cronologico ma con un tempo fatto di emozioni. Una partita illuminata dalla luce lontana dei ricordi, raccontarla non basta, sono attimi di vita da ricollegare; questi personaggi, allontanatisi 30, 40 anni fa in cerca della vita da vivere ritornano magicamente sull’unico ed eterno rettangolo delimitato da righe bianche. Ai ragazzi di oggi bastano dei tweet, delle mail, degli smart phone, per sintonizzarsi su tutto senza essere mai sintonizzati del tutto su niente, a questi “diversamente giovani”, grigi per età, è bastato un pallone da calciare per concedersi un’ennesima prova d’amore da cui non si divorzia mai.
Mentre i minuti trascorrono tra una corsa da fermo e un tiro telefonato, un lancio di prima e uno stop accarezzando la palla, tra autoironie e battute, alcune istantanee ci riconsegnano immagini in bianco e nero di questi amici del pallone che nessuno ha mai cestinato definitivamente
Alle giocate e ai personaggi di oggi e delle ultime edizioni della partita del cuore si riflettono, come in un gioco di specchi, le performances di un tempo, come la memoria ci regala …. E così i 75 anni (75!) di C. Vocale, instancabile e coraggioso, punto di riferimento della squadra, (bravo Costantino!); N. Torella, un terzino coriaceo che il passare del tempo ha solo scalfito; M. Senisi , decano esemplare, corsa invidiabile e spirito giusto per affrontare le partite più ardue; V. Francioso, senso del gioco e intenso lavoro di centrocampo; A. Salvatore, insuperabile nel tempismo e nella giusta posizione da tenere in campo; M. Solimando, calciatore completo di gioco e di gol; C. Gaeta, dalla indiscutibile classe ; l’inafferrabile L. Ruggeri; N. Marinacci, leader carismatico, il punto di forza nell’istinto del vero portiere; ed ancora a “scalpitare” in campo L. Vigilante e G. Guerrieri “Tigers” sempre combattenti; C. Rendina, abile nel calciare con tutti e due i piedi; M. Cristino, giocatore polivalente che tutti gli allenatori vorrebbero in squadra; N. Pacilli, inesauribile, correttoed efficace difensore dal fisico scultoreo; G. Di Lella, tecnica e agonismo in ogni giocata; V. Flena, inaspettato goleador di fine carriera ..……. Non sarebbe sufficiente un lenzuolo per citare gli altri amici presenti e, soprattutto, gli assenti che hanno lasciato qualcosa di speciale per i tifosi e per se stessi.
A partita finita, con il sole radente all’orizzonte, ma che rimanevivo nel cuore di questi coraggiosi e bravi ragazzi, il messaggio sportivo, scelto quale autentico sponsor dell’AGAPE, si è gemellato con quello della solidarietà, in fondo parlano lo stesso linguaggio. La voglia di combattere questa malattia , considerarla non come una condanna ma come una sfida, una opportunità per dare un senso alla vita, viene premiata con un piccolo ma sentito aiuto perché a vincere, in questa partita del cuore, è la beneficenza. Personalmente avverto che nulla avviene per caso, si lotta, sempre, mai ci si arrende, vivere non è una semplice passeggiata ma l’odissea di ognuno per trovare un sicuro approdo.
Un doveroso grazie a tutti coloro che hanno contribuito all'ottima riuscita della serata e … alla prossima. Senza memoria saremmo delle luci spente.
Arrivederci, amici del pallone
Antonio Cristino