Con un articolo pubblicato 2 giorni fa, e cioè in data 22 agosto, la rubrica 'InViaggio' di Ansa.it, la più famosa agenzia di informazione italiana, celebra le erbe commestibili della Foresta Umbra sottolineandone le ottime proprietà nutritive nonchè il trend attuale di rivalutazione culinaria di queste ancestrali e selvatiche piante locali, il cui piatto principe è il 'pancotto', tra le pietanze più rappresentative della tradizione 'foggiana'.
"Ricchissime di antiossidanti - specifica il pezzo di Ansa.it - dai bassi valori di nitrati e, se usate in insalata, apportatrici anche di vitamine, oggi queste erbe sono in piena rivalutazione, riutilizzate nei piatti tipici del posto e oggetto di studi. Delle 133 specie rintracciate in tutto il Gargano e dintorni, ben 20 sono endemiche della foresta e vengono utilizzate principalmente nella preparazione del pancotto, il tipo pasto del pastore garganico: per arricchire il pane bollito e condito con olio veniva aggiunta una misticanza a base di queste varie verdure. Ma anche per condire la classica insalata di arance locali come nel caso di fiori di succiamele".
Descrivendone le caratteristiche, l'articolo della rubrica 'InViaggio' di Ansa.it elenca le varietà di erbe garganiche più diffuse e rappresentative della Foresta Umbra: "C'è la stracciabraghe, così chiamata per via delle spine che strappavano via i vestiti. Ma anche l'asparago del pungitopo, il terebinto, il succiamele, il mareciuolo e la più nota borragine. Le erbe commestibili della Foresta Umbra sono innumerevoli: ben lo sapevano le comunità rurali del posto, che ancora a metà ‘800 sperimentavano, per via dell'estrema povertà, il loro uso in cucina.
A volte rischiando anche di persona, visto che spesso ci si poteva imbattere in varietà velenose", questo l'attacco del pezzo di Ansa.it, che non dimentica di collegare le erbe locali alla storica figura dei 'terrazzani' foggiani e al loro tradizionale mercato.
"Ancora oggi presso i mercati di Vico del Gargano, San Nicandro o di Foggia - sottolinea l'articolo - è possibile imbattersi nei terrazzani, raccoglitori di piante ed essenza di campagna".
"Sulla scia di questo recupero - conclude il pezzo pubblicato su Ansa.it - i primi di ottobre presso il Rifugio Sfilzi della Foresta Umbra verranno organizzati corsi appositi dedicati il riconoscimento di queste varietà di piante del sottobosco (per info 338/3345544). Per saperne di più, molto bello il volume del botanico Nello Biscotti 'Botanica delle erbe eduli. Peregrinazioni fitoalimurgiche dal Gargano alle Puglie' Ed. Centro Grafico Foggia".
Fonte: Fabrizio Sereno per Teleradioerre