Il problema strutturale nella scrittura del dialetto

IL PROBLEMA STRUTTURALE NELLA SCRITTURA DEL DIALETTO SANNICANDRESE SI FA SENTIRE FORTE NEGLI ANNI CINQUANTA DEL SECOLO SCORSO.

Una soluzione al problema di come trascrivere i suoni del dialetto sannicandrese doveva essere affrontata fin dalla pubblicazione, una volta ogni fine d’anno, dal 1957, de Frùff’cja, rivelatosi subito un foglio popolare, soprattutto perché ha sempre ospitato una gran quantità di espressioni dialettali oltre che di immagini e considerazioni "osé". Purtroppo, a riguardo della scrittura, non si andò mai fino in fondo. Anzi, si tirò avanti alla meglio fino a quando lo scritto dialettale, sia semplicemente terminologico che discorsivo, non comparve sui giornali di maggior diffusione. Ma finalmente si impose quando si cominciò a pensare all’idea di un dizionario dialettale.

Personalmente, dovendo segnare i suoni dialettali per il “Dizionario del dialetto sannicandrese” (Il Torcoliere, Vasto – dic. 2008), ho dovuto affrontare per tempo uno studio lessicografico specifico appunto e in specie riguardante la massima corrispondenza fra i peculiari suoni e i più efficaci segni possibili con cui tradurli graficamente.

Rintracciati quei segni tocca ora farli passare al vaglio di quanti stanno adoperando il dizionario o tentando di leggere qualche altra pubblicazione dialettale recente e, magari, di qualche sempre possibile, apposita equipe di studio.

Comunque, superato in qualche misura questo basilare problema, si impone ora una accurata disamina delle forme lessicali utilizzate dal dialetto, come affiorano in quella particolare letteratura costituita da varietà verbali, motti, aforismi, massime, proverbi e sentenze, magari analizzandoli in confronto ad alcune forme retoriche e fenomeni notevoli dell'italiano, che vedremo più avanti.

All'ingresso del 2018 devo purtroppo constatare come gli universitari sannicandresi, che danno vita in fine anno ai festeggiamenti goliardici, non hanno pensato ancora di cogliere l'occasione per migliorare quantomeno il loro bel "Proclama" dai sannicandresismi volutamente strafalcionati e talvolta decisamente impropri. Forse perché buttati con poca diligenza nella bozza preparatoria, sia del manifesto che del giornale La Frùff’cja, dati i tempi di pubblicazione sempre molto stretti.

 

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