Un po' di storia. L’AVIS a S.Nicandro è nata 40 anni fa, nel 1979, su iniziativa di pochi promotori. Fra i fondatori Lucia Scimenes, G.Foschi, E.Mucedola, A.Crucinio, L.Di Leo, Mimì Tognarelli, M.C. Vocino, i quali per anni, ed alcuni ancora oggi, si sono sacrificati non solo e non tanto per dare continuità alla gioia di donare il proprio sangue a beneficio di anonimi bisognosi di aiuto, ma soprattutto per aprire e mantenere viva la sede di questa associazione di grande valore umano. Così, per la prima volta, il 24/06/1979, una domenica, arriva in paese l’autoemoteca, nell’atrio del Municipio, per le donazioni, in tutto una ventina, quelle dei promotori e di pochi altri, subito attratti dall’iniziativa. Si è iniziato così, senza una sede, con un’Associazione costituita qualche settimana prima nella sala del Cons. Com. alla presenza di tre dirigenti dell’AVIS provinciale che, con un verbalino prestampato, hanno ratificato l’adesione all’AVIS nazionale.
Solo dopo, con molto impegno, si è aperta la prima sede in L.go E. Fioritto, nello stesso locale dove L.do Tricarico svolgeva la sua attività di orologiaio. In seguito è stata spostata, prima nella stessa piazza, dove il locale è stato occupato da “Paese Mio”, poi in Via Gelso n. 9, ed ancora in Corso Umberto I, n. 43/45. Dopo molte peripezie e parecchi anni di impegno, durante i quali le donazioni si effettuavano entrando a turno nell’autoemoteca in sosta sulla strada di fronte alla sede, il Comune, dopo il restauro dei locali Ex ECA, ha concesso l’uso del 1° piano del nuovo stabile –Galleria Verrino, dove in modo permanente l’AVIS svolge la sua attività.
I promotori di quell’avventura, lunga ormai più di quarant’anni, sono uomini e donne, con una sensibilità sociale ed umana di grande spessore, che avevano il sogno di diffondere nel nostro paese la cultura della solidarietà, della donazione, dell’offerta volontaria e disinteressata ed evitare la mercificazione del sangue e, a chi è sofferente e alla sua famiglia, il disagio della richiesta urgente di donazioni, anche a pagamento, nel momento del bisogno per un intervento chirurgico, per trasfusioni, per salvare vite in pericolo. Adesso quei primi promotori, hanno tutti i capelli bianchi ma il loro sogno si è avverato, è diventato realtà, una magnifica realtà, che vede centinaia di donatori offrire il proprio sangue senza più timori e diffidenze.
Le 44 donazioni e i 34 soci del 1979 sono cresciuti in modo entusiasmante fino a raggiungere nel 2019 i 707 effettivi e 10 collaboratori. Nel 2019 sono state raccolte 991 donazioni di cui 883 di sangue intero, 4 plasmaferesi e 34 piastrinoaferesi; in questi 40 anni di attività sono stati raccolti più di 30.000 sacche di sangue. Il prato incolto, con qualche spontaneo fiore di quarant’anni fa si è trasformato in un bellissimo giardino coltivato, dove spuntano e crescono migliaia di purpurei fiori che corrono veloci sui binari della fratellanza, in aiuto di chiunque abbia bisogno, senza mai badare se ricco o povero, se contadino o ingegnere, se giovane o anziano, se bianco o nero. L’AVIS è ormai conosciuta da tutti, svolge attività culturale, informazione sanitaria, ma soprattutto continua a svolgere attività di educazione alla solidarietà, alla comprensione dei problemi degli altri e all’aiuto concreto di chi ha bisogno.
Nelle scuole superiori ha iniziato nel 1994 a raccogliere adesioni ed ha raccolto, già al 1° anno, 99 donazioni, nel 2019 ha raggiunto un traguardo di grande valore. Certamente si può fare di più, ma già oggi, comparando i parametri, popolazione residente e numero di donazioni, la nostra AVIS risulta la prima nella graduatoria provinciale. Onore, quindi, ai donatori di sangue, onore ai Presidenti che si sono avvicendati, onore e merito a Mimì Tognarelli, A.Torelli, M. Borazio, G.Paganella, D.Donatacci, donatori e dirigenti da sempre, e poi anche collaboratori non stop come N.Di Salvia di Michele, T. Bortone, ed altri ancora, che per questi 40 anni, hanno fatta crescere l’AVIS, perché non basta essere donatore per farla vivere; occorre lavorare ogni giorno per organizzare, sviluppare iniziative e soddisfare richieste e bisogni di nostri compaesani che trovano accoglienza e aiuto con la continua presenza di dirigenti e collaboratori. Onore a questi benemeriti che lavorano, fraternamente, con altruismo, per sostenere questa solida istituzione di solidarietà, tanto più meritevoli in questi tempi in cui regna l’interesse personale e l’egoismo. Conservo una speranza nel cuore, che l’esempio degli uomini dell’AVIS possa essere seguito da altri, soprattutto giovani, per dare una mano, per rigenerare le forze, per il necessario ricambio generazionale.