Il 17 gennaio scorso nella parrocchia S. Maria delle Grazie, come in tutte le altre, è stata commemorata la figura di S. Antonio abate. Nella omelia Padre Antonio ha commemorato il Santo, proveniente da una famiglia agiata. Un uomo semplice, ma con tanto amore verso Cristo. A 18 anni rimase orfano e subito si è dedicato alla vita evangelica. Ha venduto tutti i suoi averi e ha distribuito il ricavato ai poveri. A lui sono attribuiti alcuni simboli che rimangono ancora nei nostri ricordi: il fuoco, la croce a Tao, il bastone, il maiale e la campanella. È considerato il fondatore del monachesimo cristiano di cui fu il primo abate. È il protettore dei macellai e degli animali domestici.
Dopo la S. Messa la comunità parrocchiale si è riunita attorno al fuoco acceso nella zona parcheggio macchine del Convento, come negli anni passati. Quest’anno la legna è stata procurata dai giovani che hanno governato anche il fuoco, i pop-corn, ceci e un ricco barbecue.
I partecipanti attorno al fuoco hanno cantato e ballato all’insegna di un’agape fraterna. Padre Antonio ha benedetto alcuni cagnolini rendendo felici i loro padroni.
Bei momenti di gioia, di fratellanza, di condivisione di tutti i gruppi ecclesiali presenti nella parrocchia con la parola d’ordine: «Tutti per Uno (Cristo) e l’Uno (Cristo) per tutti», secondo il motto di Matteo Gioiosa.