La seconda volta della Madonna di Fatima

Di “peregrinatio Mariæ” a San Nicandro, a mio ricordo, ve ne sono state parecchie, ciascuna con proprie caratteristiche e circostanze. 

Quella del maggio o forse giugno del 1948 fu la prima, almeno dal dopoguerra. Ricordo le giovinette sottobraccio alle amiche che s’avventuravano oltre la “Còpp’laccìtt” per andare incontro alla Madonna

Non so cosa sia effettivamente capitato da quelle parti ma sentii più tardi raccontare da mia sorella alle sue amiche che alcune erano arrivate fino a “U Pónd a ssé’ làmbjh” (Il ponte ferroviario oltre il secondo casello, verso Apricena).

E tante ritornavano paghe almeno di aver fatto una speranzosa passeggiata in un bel pomeriggio pre estivo. Noi chierichetti, intorno alle quindici (era sicuramente da molto passato mezzogiorno da quando ci avevano detto di “vestirci” con la tonaca cardinalizia e la cotta frangiata di merletto) fummo sollecitati a portarci velocemente verso L’pózza dove don Vincenzo Pienabarca, don Vincenzino Palmieri e le confraternite già attendevano l’arrivo del simulacro della Vergine Incoronata, proveniente direttamente da Foggia. 

Giunse dopo qualche tempo sopra un attrezzato autocarro OM Leoncino. Ne rammento ancora la cabina di colore rosso. Finalmente la processione si avviò verso la Chiesa Madre e sempre più si infoltì di persone strada facendo.

Motivo di quella promozionale Madonna pellegrina – ho appreso molto più tardi - fu il ringraziamento per lo scampato pericolo dalla piega comunista, a forti tinte sovietiche, che avrebbero potuto prendere i risultati delle prime elezioni della Repubblica Italiana, dopo il ventennio fascista.

Vinse la Democrazia Cristiana e le cose italiane sappiamo più o meno tutti come proseguirono. Nei primi anni cinquanta vi fu una seconda missione mariana da parte dei padri passionisti.  Ad interessarsi alla loro venuta fu sicuramente il don Guglielmo Guerrieri che da pochi anni era diventato il secondo parroco di San Nicandro (1949).

Certo padre Roberto fu uno dei più ricordati animatori di quell’occasione; egli lasciò il segno per lo zelo apostolico e l’insegnamento di canti e di preghiere che tuttora vengono cantati e recitate nelle feste mariane. Lo stesso don Guglielmo, valente musico, compose dei canti.

Negli anni sessanta l’idea di portare di casa in casa la “Madonnina pellegrina” fu di Fratel Amabile, un religioso romano, capitato per altro motivo missionario a San Nicandro. Il pellegrinaggio mariano organizzato da Fratel Amabile consisteva in una Madonnina, portata in processione a sostare per qualche giornata presso alcune famiglie di devoti e si svolgeva nel mese di maggio, in cui a San Nicandro era già diffusissimo il Rosario pomeridiano recitato nelle case.

Non mancarono, successivamente altre occasioni di interventi missionari, oltre quelle quaresimali, e sempre a cura dei Passionisti. Verso fine secolo - e questo avviene tuttora, - la Parrocchia del Carmine ha promosso parecchi viaggi-pellegrinaggio annuali, in Italia e all’estero, ed essendo una parrocchia mariana, quasi tutti sono improntati anche a visite e conoscenza di momenti e valori mariani. Con la parrocchia si andò, per esempio, un paio di volte a Fatima, a Lourdes, in Sardegna, tra l’altro presso il tempio cagliaritano ove si venera la Madonna di Bonària, visitata poi anche da Papa Francesco. In parrocchia del Carmine sono stati celebrate più occasioni mariane, ospitando più di una volta la marianità di Pompei, di Fatima oltre che quella carmelitana.

Ricorrenza speciale - Per i suoi venticinque anni di sacerdozio, di cui quasi una ventina svolta in San Nicandro, don Giancarlo Borrelli, coadiuvato da alcuni anni dal Sannicandrese don Peppino D’Anello, ha inteso offrire alla parrocchia una seconda visita della Madonna di Fatima, questa volta con un risvolto specificamente missionario. 

Infatti, tutta la sacralità rituale, le confessioni, le assemblee eucaristiche, sono state curate dai missionari che hanno accompagnato la statuetta della Madonna di Fatima pellegrina in San Nicandro. Moltissime persone hanno trovato opportuno cogliere l’occasione per una confessione straordinaria ed una partecipazione - nelle varie forme offerte - agli appuntamenti, privati (visite domiciliari agli ammalati e catechesi missionaria presso i nove Centri di Ascolto del Vangelo stabiliti nel territorio parrocchiale) e  comunitari  (Messe animate dalle varie organizzazioni parrocchiali, momenti di Adorazione eucaristica,  Lodi mattutine e Vespri pomeridiani, l’immancabile Rosario serale delle ore ventuno e la processione per le vie tradizionali principali dell’abitato.

Grande partecipazione quindi e viva soddisfazione del parroco (anch’egli carmelitano), del viceparroco e del vescovo (pure egli carmelitano) il quale ha voluto partecipare ad uno degli otto giorni della missione, per questo contributo fortemente mariano all’azione pastorale parrocchiale portata avanti durante i numerosi anni di presenza come parroco a San Nicandro di don Giancarlo. Auguri quindi per la prosecuzione del ministero pastorale.

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