La Domenica dell’avvocato: Un avvocato in crisi

Passata la campagna olearia siete tornati alle vostre quotidiane occupazioni. Alle giornate passate alla scrivania, alle telefonate con clienti e colleghi, alle mail e alle pec alle trasferte a Foggia e a litigare con giudici. Insomma i problemi di sempre. Uno però è il più evidente di tutti: il calo del fatturato. La diminuzione del lavoro è un dato allarmante e le prospettive non sono rosee. Sarà il numero esorbitanti di avvocati che c’è in Italia, oltre 400 mila, sarà che la clientela è cambiata. Un tempo quando un cliente andava dall’avvocato prima di tutto si metteva il vestito buono poi chiedeva permesso prima di entrare in studio e al cospetto del professionista si toglieva il cappello in segno di rispetto. Oggi si presenta con i jeans strappati, entra tutto spavaldo e sa già tutto per averlo letto su GOOGLE e il cappello se lo toglie l’avvocato. Certo, servirebbe una riforma radicale (altro che riforma Cartabia). Bisogna ridare dignità a questa un tempo nobile professione intellettuale. Una proposta potrebbe essere quella di rendere l’avvocato obbligatorio dalla nascita. Come succede con il sistema sanitario. Quando nasci ti nominano subito un medico pediatra che si prende – si spera – subito cura di te e per tutta la vita avrai un medico al tuo fianco, un medico di base. Appena nato ti dovrebbe essere subito nominato un avvocato di fiducia che tuteli i tuoi diritti contro tutto e tutti a cominciare nei confronti dei tuoi genitori. Al pari del medico di base che guadagna in funzione del numero di pazienti, con onere finanziario a carico del (SSN) sistema sanitario nazionale, l’avvocato guadagnerebbe in funzione del numero di clienti di fiducia, ma soprattutto con oneri finanziario totalmente a carico dello Stato e cioè del (SGN) sistema giudiziario nazionale. State pensando di cominciare una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. Sta piovendo. Il vetro della finestra si è appannato. E’ ora di tornare con i piedi sul Pianeta Terra.  Che fare? Una prima idea sarebbe quella di licenziare la segretaria per ridurre i costi. Una mano in ufficio potrebbe darvela la vostra fidanzata anche solo a fare le pulizie, fare le fotocopie, tenere la contabilità. Stasera parlatene a cena. Con i dovuti modi però.  Una seconda idea potrebbe essere quella di rilanciare la vostra immagine curando maggiormente l’aggiornamento professionale (magari iscrivetevi alla LAF1 ). Investite sul rinnovo del vostro guardaroba. Date una rinfrescata ai muri del vostro ufficio. Una terza e ultima idea, vista l’ora, è quella di chiudere l’ufficio e tornare a casa. Ma prima passate in pasticceria. Tornare a casa con le mani in mano, non è mai una buona idea. Procuratevi una eccellente bottiglia con le bollicine, di quelle che piacciono tanto a lei. Voi sapete quale. Procuratevela. Non sono quelle 50 euro che spenderete stasera che faranno la differenza. Specialmente stasera che dovrete affrontare il tema della crisi del fatturato, del licenziamento della segretaria e della proposta di assumere a gratis la vostra fidanzata.  Che ne dite?
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