Prova webcam. Attiva microfono. “Mi sentite?” Tutto pronto. Questi i nuovi preliminari alla lezione. La palestra trasloca sull’etere. Lo sport diventa virtuale. Ognuno chiuso nel proprio riquadro. Sullo sfondo, letti sfatti, armadi, librerie e divani. Immancabili, animali domestici e fratelli di passaggio.
Dallo scorso 25 ottobre il mondo dell sport di base si è fermato. Dopo i primi interventi a favore del settore, da qualche settimana è tutto rimesso nelle mani del nuovo governo Draghi che però dello sport pare essersi dimenticato – ad oggi, infatti, non esiste un dicastero dedicato allo sport, né tanto meno una delega a riguardo.
Al di là delle polemiche, la tempra dell’atleta emerge nelle difficoltà. E molti istruttori reagiscono. È la rivolta silenziosa dello sport. In tutta Italia, nel pieno rispetto di regole e direttive, l’ingegno si affina e ognuno trova il modo per non gettare la spugna.
Anche a San Nicandro Garganico, lo sport prova a sopravvivere. E dopo la DAD, arriva il KAD. Karate a distanza. Le lezioni, completamente gratuite, vengono coordinate con un’attenta comunicazione di giorni, orari e link. La nuova routine. Da gennaio, davanti allo stop delle altre attività, il Maestro Matteo Leone – responsabile del karate presso l’asd Arte&Movimento e personalità rilevante nella compagine atletica sannicandrese – assistito dall’istruttrore Lucilla Fioritto, indossa kimono e cintura, come faceva prima, accende il pc, sistema la webcam ed è pronto per la sua lezione. Dall’altra parte gli allievi, ordinati nei loro riquadri, eseguono i comandi. “Va studiata una nuova didattica – dice il Maestro – Con la distanza cambiano tempi e modi. Inoltre bisogna ricordare che si tratta di bambini e ragazzi che passano già la maggior parte delle loro giornate davanti al pc per la scuola”.
La lezione online deve avere un ritmo più serrato di quella in presenza. La distrazione è dietro l’angolo e la chiarezza d’esposizione diventa fondamentale. I più piccoli, anche in questo periodo, meritano attenzioni speciali e attività sotto forma di gioco soprattutto, finalizzate alla loro crescita. Gli agonisti, invece, vanno stimolati con un buon lavoro di visualizzazione: in uno sport da contatto, immaginare l’avversario diventa primario. “Non è facile – è il coro unanime degli allievi – in palestra è più bello, ma meglio che stare fermi”.
Così, dallo scorso ottobre, i karateka sannicandresi non si sono fermati. “Il karate è stato sicuramente molto penalizzato – aggiunge il Maestro – Essendo uno sport da contatto, con queste restizioni, viene meno gran parte del lavoro. Ma noi che facciamo della disciplina uno stile di vita, siamo abituati a seguire le regole e ci adattiamo, reinventando l’allenamento”. Prima dell’inverno, erano frequenti anche incontri all’aperto in cui, attenendosi scrupolosamente alle norme sanitarie, i ragazzi recuperavano una sorta di “normalità”. Momenti che, ritorneranno sicuramente in primavera, soprattutto se i futuri decreti vedranno le associazioni ancora in stallo.
La pandemia ha rimodulato esigenze e priorità e quelle sane attività di un tempo, sono diventate potenzialmente pericolose. Ad un anno dal “paziente zero” e dal primo DPCM, il settore dello sport di base resta in ginocchio. “Non dobbiamo dimenticare che abbiamo un ruolo educativo e sociale – è la conclusione del Maestro Leone – Prima che all’attività in sé, bisogna preoccuparsi del benessere dei ragazzi. Per questo, in un momento difficile per tutti, ho voluto mantenere un contatto continuo con i miei allievi e le loro famiglie e mettermi a disposizione, gratuitamente, per dare la possibilità a tutti di partecipare”.