Continua, a distanza di secoli dalla loro fondazione, l'attività "mecenatista" delle confraternite di San Nicandro.
Dopo i restauri delle chiese della Pietà e di S. Giovanni, dell'organo a canne settecentesco dell'Arciconfraternita del Rosario, delle varie statue lignee ascrivibili al Barocco, per un importo complessivo di centinaia di migliaia di euro nel corso degli anni, è la volta della statua, in assoluto, più antica di San Nicandro: trascorsi più di tre anni necessari all’intervento di restauro, infatti, ritorna nella chiesetta a lui dedicata, nella Terravecchia di San Nicandro Garganico, l’antica statua di S. Giorgio martire.
Il lavoro, eseguito dal restauratore Raffaele D’Amico, di San Severo, sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni Culturali della Puglia, ha messo in evidenza ben sei interventi posticci che, nel corso dei secoli, avevano fatto perdere del tutto il carattere originario del manufatto.
La statua, infatti, a giudicare dallo stile delle forme, risale ad un periodo compreso tra la fine del Quattrocento e i primi del XVI secolo: ciò è convalidato anche dalle analisi al C14 eseguite sul legno. Ne risulta il simulacro ligneo più antico di San Nicandro Garganico, e uno tra i più antichi e importanti della Provincia di Foggia. Secondo D’Amico, inoltre, si tratta di un manufatto davvero singolare, poiché le dimensioni della statua, relativamente piccola, non sono affatto comuni nel periodo di riferimento. Il simulacro raffigura il guerriero S. Giorgio, vestito alla maniera rinascimentale, con elmo, armatura e dei raffinati calzari affusolati, a cavallo di un destriero bardato in modo evidentemente nordico, con la coda ornata a treccia, tanto da rendere il manufatto quasi bizantineggiante. Sulla base, l’antico serpente maligno, il dragone, che il cattolicesimo identifica nel demonio, schiacciato dalla possanza del guerriero della religione Giorgio: del drago, nel nostro caso, rimane solo qualche sparuta traccia.
Il restauro ha inteso, come di norma, conservare tutti i colori e le pigmentazioni originarie, li dove possibile: le parti mancanti, sono state integrate con la tecnica del "rigatino". Sono ancora visibili, tuttavia, nonostante la vistosa usura dei secoli, le tracce dell’antica doratura che ornava, con le stupende e fantasiose forme decorative del tempo, del tutto degne di nota, varie parti dei due soggetti, conferendo al tutto una raffinata regalità.
La chiesa di S. Giorgio fu probabilmente la prima aula cristiana dell’originario nucleo abitato di San Nicandro Garganico: la dedicazione a questo santo, avvalora l’ipotesi di una fondazione bizantina della città. La stessa chiesetta, rimaneggiata nel corso dei secoli, dovette essere un importante punto di riferimento dei flussi di genti che transitavano per il Gargano: non è casuale, a tal proposito, l’antica impressione, sullo stipite destro dell’entrata principale, della cosiddetta Triplice Cinta Sacra, ovvero il simbolo dei tre quadrati concentrici comunemente attribuito ai Templari, oggetto di numerosi studi e presente di fatto nei più importanti santuari del mondo.
A giudicare dai documenti antichi, fino al XVI secolo, il culto di S. Giorgio a San Nicandro era un vero e proprio culto patronale; successivamente, edificata la nuova Chiesa Madre nella seconda metà del ‘500, la chiesetta cadde in progressivo abbandono, finché, intorno al 1882, vi trovò sede la Confraternita di S. Maria di Costantinopoli, che ivi portò l’antica statua della Vergine, di poco successiva a quella di S. Giorgio e di stile molto simile.
E’ stata proprio la Confraternita, con i suoi residui derivati dalle offerte di culto e l’autotassazione dei confratelli associati, a volere fortemente il restauro di questa antica statua, costato circa 4.000 euro.
La Confraternita si dice assai soddisfatta di quanto eseguito, orgogliosa di aver restituito per lunghi anni ancora un secondo importante pezzo di arte, cultura e religione, dopo la statua della Vergine di Costantinopoli restaurata quattro anni addietro.
Per l’evento è prevista, sabato 10 ottobre, una breve processione con il simulacro di S. Giorgio perle stradine della Terravecchia, alle ore 18,30, con successiva celebrazione della messa.
Previsto l’intervento di tutte le autorità civili, militari e religiose e dei rappresentanti della Soprintendenza.
Data l’importanza dell’opera, Mariagiovanna Di Capua, ispettrice della Soprintendenza di Bari e Foggia, ha chiesto all’Amministrazione comunale di San Nicandro Garganico l’imminente organizzazione di una conferenza pubblica, in cui illustrare il valore storico, artistico e religioso-culturale dei due antichi e importanti manufatti.
M. Vocale