Padre Antonio ha voluto che la sua Parrocchia facesse un pellegrinaggio ad Assisi per percorrere le stesse strade che ha percorso il Santo che ha riparato la Chiesa del suo tempo da tante situazioni e cose che non andavano secondo il Vangelo di Cristo.
Un pullman pieno di fedeli della Parrocchia con a capo il Parroco, è partito il 12 a mattina per far ritorno il 14 a sera. La sera prima della partenza Padre Alessandro della Provincia Monastica di Terni ha introdotto il pellegrinaggio con una catechesi su Francesco e sui luoghi di Assisi in cui ha operato.
La prima tappa è stata la Basilica di Santa Maria degli Angeli che ingloba la chiesetta della Porziuncola. In questa Basilica il 2 agosto si rinnova la famosissima Festa del Perdono che dal 1216 ha sempre richiamato folle di pellegrini. La seconda tappa è stata la visita della Basilica Inferiore e Superiore con tutti gli affreschi.
Mentre il gruppo era fuori la Basilica Superiore, la troupe televisiva del TG 2 ha intervistato il Parroco e alcuni di noi. Tante telefonate da amici e parenti per dire di aver visto il gruppo nel TG 2.
Il secondo giorno abbiamo visitato l’Eremo delle Carceri che Francesco scelse per ritirarsi in preghiera e contemplazione lontano dagli uomini. In questo luogo oltre a pregare dormiva sulla nuda roccia. Tutti noi in questo luogo immerso in un foltissimo verde e in alta montagna abbiamo respirato aria di serenità, di pace interiore, ma anche di riflessione per capire cosa l’uomo, che ama Dio e Cristo, può fare per stargli vicino: molti sacrifici e sofferenze, ma tanta gioia per essere con Gesù. E noi nella mezza giornata della visita all’Eremo delle Carceri ci siamo sentiti piccoli piccoli, moscerini nei confronti di questo gigante che ha ispirato il cardinale Bergolio, eletto Papa, a fregiarsi del suo nome. Quando venne pronunciato il nome “Francesco” i cardinali rimasero esterrefatti perché nessun papa aveva scelto tale nome. Ma Bergoglio aveva già operato come Francesco per le strade, nei tram e nella semplicità delle abitazioni, nel farsi da mangiare da solo e… a dare il buongiorno, la buonasera e il buon pranzo, a chi incontrava e a chi ancora incontra. Oggi il mondo intero di ogni religione guarda a Papa Francesco, come l’emulo del Santo d’Assisi. Avendo l’autorità, senza timore ha precisato che le strutture col tempo vanno cambiate. Ha usato il motu proprio per modificare il Codice penale per i pedofili, ha più volte invitato i preti a non usare auto di lusso, al risparmio, ha modificato lo IOR. Il Bergoglio è stato scelto dallo Spirito Santo per modificare la Chiesa la cui struttura sta diventando asfittica. Ne vedremo e ne sentiremo.
Un’emozione forte l’abbiamo provata durante la Liturgia per l’imposizione del TAU. Questa “segno” quasi a forma di una “T” è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. Si trova nell’Antico Testamento come valore simbolico. Il profeta Ezechiele (9,4) ci ricorda che esso è il segno, che, posto sulla fronte dei poveri di Israele, li salvava dallo sterminio. «Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono».
Il Tau fu adottato prestissimo dai cristiani, tanto da trovarlo nelle Catacombe di Roma perché la sua forma ricordava ad essi la Croce. Oggi il Tau è un segno concreto di una devozione cristiana nella sequela di Cristo.
Le tre giornate trascorse nei luoghi di Francesco ci hanno dato tanta gioia e tanta pace spirituale. Un viaggio che vale la pena fare ogni tanto per interrogarci su: Chi siamo, da dove veniamo e soprattutto dove andiamo e… dove andremo. Sono questi i capitoli della storia di ognuno di noi. Quanti si soffermano per scriverli e… riscriverli dopo aver migliorato i propri comportamenti.
Grazie, Padre Antonio, di questo viaggio nei luoghi di Francesco per due validissimi motivi: abbiamo risuscitato la propria sensibilità spirituale, troppo spesso finita nella consuetudine (che appiattisce e fa morire lo spirito) e aver creato una occasione di simbiosi tra i vari gruppi che, a volte, nella stessa parrocchia si conoscono solo di vista. Dopo questa esperienza ci vorrebbe un pellegrinaggio a Gerusalemme per percorrere le stesse strade in cui Gesù ha predicato che il Regno di Dio è vicino e ha invitato tutti alla Conversione, è morto in Croce e risuscitato.
Questa la Comitiva di Assisi (in ordine alfabetico): Padre Antonio D’Orsi (Parroco), Berardi Tina, Bortone Filomena, Bortone Nazario, Bortone Rosalba, Campagna Cristian, Campagna Leonardo, Campagna Michela, Caruso Incoronata, Cendamo Teresa, Ciavarella Costantino, Civetta Michele, Contessa Lucia, Curatolo Emanuela, De Battista Maria, De Battista Costantino, De Battista Michele, Del Bianco Consuelo, Del Mastro Costanza, De Matteis Marco, De Meo Rosa, Di Sipio Aureliana, Di Sipio Rocco, Facchino Dario, Flena Nicandro, Galasso Angela Maria, Galasso Antonietta, Gallo Davide, Giagnorio Gina, Giagnorio Luisa, Gioiosa Celeste, Gioiosa Matteo, Gravina Matteo, Manduzio Antonio, Martino Anna, Martino Rosa, Mascolo Giovanni, Mascolo Rosanna, Massaro Maria Grazia, Mele Graziano, Pacilli Costantino, Pagano Michele, Panza Maria, Pertosa Angela, Placentino Michele, Popovic Lia, Rosa Maria, Rosa Massimiliano, Russo Raffaella, Scanzano Teresa, Soccio Lucia, Stanisci Concetta, Stanisci Incoronata, Stega Elisabetta, Tricarico Paolo, Valente Fausto, Vocino Maria Rosa.
Matteo Gioiosa