Dopo “Maria e Giuseppe in cerca di alloggio per il giorno del parto”, manifestazione riuscitissima, anche se alla prima edizione, ora vi sarà la prima edizione della Via Crucis per le strade della Parrocchia.
Ai parrocchiani, agli studiosi e agli amanti dell’agiografia, ai cittadini sannicandresi tutti, questa Via Crucis parrocchiale si presenterà con tre primizie: la prima è rivedere per le strade della Parrocchia, dopo circa 25 anni, il Crocifisso grande della Chiesa del Convento; la seconda sarà rappresentata dal soffermarsi nei diversi punti del percorso per la meditazione su ogni Stazione; la terza è la fiaccolata che rappresenta Gesù «Luce del mondo».
Le quattordici Stazioni si troveranno dislocate nelle seguenti strade: Via Adriatico, Viale Giuseppe Di Vittorio, Monumento di San Francesco, Via Giustino Fortunato. Le Stazioni saranno riconoscibili da un cartello rettangolare riproducente uno dei momenti importanti di Gesù durante la percorrenza della “Via Crucis”.
Il parroco, Padre Antonio D’Orsi, ha lanciato ai parrocchiani e a quanti si uniranno alla Via Crucis, il seguente appello, riprodotto sul Manifesto: «Spero che la pratica della Via Crucis entri profondamente nel cuore di ciascuno di voi, in questo periodo quaresimale che stiamo vivendo: ai credenti che vivono con intensità la vita della comunità cristiana, alle persone che non frequentano regolarmente i sacramenti o sono dubbiosi, e agli altri che ritengono di non credere… La Via Crucis è un segno di solidarietà verso tutti coloro che, giorno dopo giorno, portano il peso della sofferenza e del dolore, verso quanti si sentono abbandonati, verso coloro che non hanno più speranze».
Antica usanza. Era usanza cittadina fare uscire in processione il Crocifisso del Convento ogni anno verso la fine di marzo. Usanza nata dal recepimento delle richieste dei contadini per ottenere la grazia della pioggia, in periodi di siccità, e comunque anche di un buon raccolto. La processione era preceduto da un Triduo di preparazione al quale seguiva la festa della Desolata di cui è rimasto un quadro di indulgenze conservato in Sacrestia. La festa della Desolata era celebrata il venerdì precedente al Venerdì Santo.
Il Crocifisso. Il Crocifisso è in legno dipinto. Epoca presunta: fine seicento-primo settecento. L’autore è ignoto. Misure: apertura braccia, dall’indice della mano destra alla falange del dito medio della mano sinistra è di cm 139,5; l'altezza, dalla testa (perpendicolare massimo ingombro) alla punta delle dita mediane del piede destro: cm 160,6.
Questi dati sono stati ricavati dalla relazione di restauro che il prof. Michele Bronda, nostro concittadino che vive a Roma, ha consegnato al parroco nel giugno 1991.
Matteo Gioiosa