Alle prime luci dell’alba in San Nicandro Garganico i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno tratto in arresto Graziano Pizzarelli, classe 1981, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto ritenuto responsabile del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Si tratta dell’esecuzione dell’ultima ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse per l’operazione anti-droga denominata "Rewind".
L’uomo, in data 12 maggio 2010, era sfuggito alla cattura allorquando, il personale del menzionato Nucleo Investigativo, aveva eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GIP di Bari, in funzione DDA, nei confronti di 35 persone (di cui 28 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) residenti o dimoranti in San Nicandro Garganico, Apricena e Foggia, tutte gravemente indiziate di far parte di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo “marijuana”, “cocaina” ed “eroina”.
Nei suoi confronti il GIP del Tribunale di Bari aveva emesso apposito decreto latitanza il 31 maggio 2010; dopo 9 mesi d clandestinità è stato individuato in una casa strategicamente scelta nel centro storico del comune di San Nicandro dove l’accesso e i servizi di osservazione sono risultati di difficile attuazione causa la conformazione toponomastica di quei luoghi. I Carabinieri del Nucleo Investigativo sono arrivati a lui seguendo per giorni e notti gli spostamenti di persone vicine a Pizzarelli, studiando i loro spostamenti ed i loro movimenti. La scorsa settimana una perquisizione espletata presso un'abitazione rurale in un agro di San Nicandro aveva avuto esito negativo ed il fuggitivo, da allora, aveva acuito gli accorgimenti per evitare di essere localizzato.
ARRESTATO ANCHE 21ENNE PER FAVOREGGIAMENTO – La caparbietà e l’intuito investigativo hanno invece consentito ai militari di addivenire all’esatta individuazione del luogo dove il latitante si nascondeva. In sua compagnia vi era Pietro Ciavarrella, classe 1990, il quale è stato tratto in arresto perché ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento personale nei confronti di Pizzarelli per averlo aiutato ad eludere le investigazioni. A seguito di perquisizione eseguita presso il domicilio al cui interno sono stati trovati gli arrestati, si è proceduto al sequestro di 2 grammi di eroina, 10 grammi di mannitolo (utilizzato per il taglio della sostanza stupefacente) e oltre 3.100,00 euro in contanti, ritenuti provento della cessione dello stupefacente.
Le indagini sul sodalizio e sui suoi illeciti traffici scaturirono a seguito dell‘omicidio di Michele Di Monte, avvenuto il 12 Settembre 2007 in località Camarda, agro del comune di San Nicandro Garganico. La vittima, pregiudicato del luogo intraneo al gruppo criminale riconducibile alle famiglie “Tarantino-Di Monte”, fu attinta da colpi d’arma da fuoco espolisi da un fucile caricato a pallettoni.
Dalle investigazioni volte all’individuazione degli autori dell’efferato delitto, condotte anche con l’ausilio di attività tecniche, emerse l’esistenza di un sottobosco criminale, composto da una nutrita cerchia di persone desiderose di affermarsi nel contesto deliquenziale sannicandrese, stabilmente consorziati e ben organizzati per la gestione ed il traffico di sostanze stupefacenti, alle dirette dipendenze di Valentino Frattollino, personaggio emergente della criminalità sannicandrese, vicino sia ai Ciavarrella che ai Tarantino, il quale era riuscito, approfittando anche del vuoto di potere venutosi a creare con l’uscita di scena dei fratelli Ciavarrella, a polarizzare un gruppo di persone, associativamente organizzate e stabilmente dedite alla commissione di reati in materia di produzione e traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti, con significativi profitti economici e con ramificazioni anche in altri comuni.
Nel corso dell’attività sono state arrestati in flagranza 3 pregiudicati per spaccio di sostanze stupefacenti; sequestrate numerose dosi di cocaina e marijuana destinate alla vendita al “dettaglio” e certificate diverse centinaia di episodi di spaccio in un lasso di tempo di otto mesi (set. 2007 – mag. 2008). Nell’occasione l’A.G. dispose l’esecuzione del sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. e 12 sexies L. 356/1992 di beni immobili (5 abitazioni; 1 capannone; 3 magazzini/garages) e mobili (6 autovetture), 3 C/C; riconducibili direttamente o indirettamente alla titolarità di alcuni indagati e costituenti beni, utilità e cespiti del valore complessivo di euro 650.000 circa.
Fonte: statoquotidiano.it