La mafia del Gargano esiste e da queste parti è ancora molto attiva nonostante la presenza dello Stato. La lista dei crimini sul Promontorio si allunga, la gente ha paura, non parla e inizia ad avere meno fiducia nelle istituzioni.
Per questo motivo a Vico del Gargano si è tenuto oggi un summit organizzato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari, presieduto dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Un summit convocato all'indomani del duplice omicidio di Vieste per fare il punto della situazione sulla criminalità organizzata. Mantovano non ha voluto parlare di quello che le Forze di Polizia hanno fatto finora, dall'arresto del latitante Libergolis all'operazione che ha portato proprio questa mattina a Manfredonia all'arresto di un altro esponente del clan Romito.
«Non sono qui per elencare quello che di buono abbiamo fatto, ma per invitare la gente del Gargano ad aprire gli occhi e a collaborare. La mafia garganica - ha affermato Mantovano - è la più pericolosa della Puglia e tra le più efferate d'Italia. L'omicidio di Vieste è di chiaro stampo mafioso, e se fosse accaduto in Sicilia o in Campania si sarebbe sollevato un polverone. Invece qui tutti tacciono, nessuno si preoccupa e soprattutto non si collabora. Il rischio è che di fronte a questi fenomeni si potrebbero affiliare le altre mafie.
Dall'inizio dell'anno in Capitanata sono stati consumati la bellezza di 18 omicidi, quasi tutti nel Gargano, inoltre decine di attentati senza che mai nessuno ha avuto il coraggio di denunciare. Se non superiamo questo clima di omertà, il Gargano - ha aggiunto il sottosegretario - rischia di diventare l'epicentro della mala italiana».
Mantovano ha concluso che l'opera investigativa proseguirà con il presidio del territorio con l'unico grande obiettivo di catturare gli altri latitanti e di confiscare loro i beni.
(Saverio Serlenga per Teleradioerre)