Spacciavano droga in Molise, arrestati

6 arrestati, tra loro uno risiede a San Nicandro

Circa 150 agenti in azione per la vasta operazione antidroga “Pinocchio” scattata alle prime luci dell’alba a Campobasso. Il blitz ha coinvolto anche Campodipietra, Toro, Frosolone per il Molise, e le province di Foggia, Caserta, Chieti, Roma e Bologna. Oltre 70 perquisizioni personali e domiciliari. Eseguite cinque di sei misure cautelari previste, un soggetto è risultato irreperibile. Tra gli arrestati Massimo Amoroso, 43enne detto ‘Pinocchio’, da cui prende il nome l’operazione, e Margherita Mandato, detta Giusy, 38 anni che in via Quircio avevano creato la Scampia di Campobasso“.

Al civico 9 un vero e proprio market della droga. I due – secondo le ricostruzioni – si rifornivano di droga in provincia di Foggia e nel Napoletano. Lavoravano insieme, poi si sarebbero separati, spartendosi anche le piazze dello spaccio. Il primo avrebbe proseguito l’attività in via Marche, mentre la donna coordinava le attività illecite negli alberghi, nella zona del corso di Campobasso e in altri centri.

 

Il blitz ha condotto all’arresto di 6 persone: oltre ad Amoroso e Mandato, Francesco Celozzi, 38enne residente a San Nicandro Garganico. Divieto di dimora nel capoluogo molisano per Sara Iacampo, 22enne di Campobasso e Paolo Bencivenga, 21enne di Caserta.

 

Imponenti i numeri dell’operazione: diciannove, in tutto, le persone indagate e settanta le perquisizioni eseguite, quasi tutte a Campobasso. L’indagine è nata dalla segnalazione dei cittadini, che notavano il viavai sospetto nella zona. “Pinocchio” è stata portata a termine esattamente un anno dopo l’operazione “Lungomare”, sempre tra Foggia e Molise (all’epoca furono 22 le misure cautelari). Amoroso, durante i suoi loschi traffici, spesso portava con sé anche il figlioletto di appena due anni.

Oltre ai destinatari di provvedimenti di misura cautelare, gli altri indagati sottoposti a perquisizione sono:
1. A. D., di Campobasso, di anni 20, già in Carcere nel capoluogo molisano per reati contro il patrimonio;
2. M. M. L., di San Severo (Foggia), di anni 33;
3. D. M. M., di Campobasso, di anni 53;
4. P.M.G., di Campobasso, di anni 42, già agli arresti domiciliari per stupefacenti;
5. C.V., di Campobasso, di anni 21;
6. G.L., di San Severo, di anni 35;
7. G. A., di Frosolone, di anni 34;
8. B.N., di Campobasso, di anni 20, già in Carcere ad Agrigento per reati contro il patrimonio;
9. T.C., di Campobasso, di anni 29;
10. D.M.F., di Campobasso, di anni 28;
11. Z.G., di Frosolone, di anni 33;
12. L.C., di Campobasso, di anni 38;
13. P.D., di Bojano, di anni 31.

 

I dettagli dell’operazione Pinocchio

L’attività di indagine, coordinata da procura e squadra mobile, ha permesso di riscontrare un diffusissimo fenomeno di consumo di sostanze stupefacenti (cocaina, crack, eroina, hashish, marijuana e metadone) nel capoluogo molisano supportato da un sodalizio criminale composto principalmente dagli esponenti di un nucleo familiare campobassano i quali, avvalendosi di numerosi collaboratori, hanno smerciato, con un sistema collaudato, in tutta la città e paesi limitrofi.

Nel corso dell’indagine denominata “Pinocchio”, condotta con l’ausilio di attività tecniche, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, sono stati acquisiti elementi, a carico degli indagati, in ordine alle attività di trasporto, spaccio e detenzione con finalità di spaccio di sostanze stupefacenti destinate alla commercializzazione, prevalentemente, nella città di Campobasso.

La Polizia di Stato è riuscita a ricostruire le condotte dei componenti del nucleo familiare, che aveva impiantato la propria base operativa all’interno dell’abitazione domestica, tanto da renderla punto di riferimento dei numerosissimi assuntori/acquirenti, divenendo quale vero e diffuso centro di spaccio, impostosi all’attenzione della cronaca anche a seguito delle proteste degli abitanti del quartiere.

L’attenzione posta dalle forze di polizia per il contrasto del diffusissimo e devastante fenomeno ha costretto i principali soggetti attuatori delle condotte delittuose a diversificare le loro attività, anche utilizzando come basi di spaccio provvisorie, stanze di albergo o di strutture ricettive (bed and breakfast); operando in tali i contesti, i soggetti speravano di essere meno visibili e di sottrarsi ai frequenti controlli e, in tal modo, di poter continuare indisturbati le loro attività delittuose.

Anche nelle presente attività investigativa, sono state ricostruite le condotte dei singoli componenti ed i compiti che ognuno di essi svolgeva: dei soggetti che, in qualità di ideatori, fornivano il denaro necessario all’acquisto della droga e mantenevano i contatti per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, di coloro che si occupavano del taglio e confezionamento dello stupefacente da vendere, fino ad individuare anche i rifornitori i quali, con viaggi frequenti, trasportavano le sostanze cocaina nella base logistica di Campobasso dalla provincia di Foggia e dalla limitrofa Regione Campania.

L’attività, avviata dallo scorso dicembre 2018, ha anche permesso di identificare compiutamente numerosi consumatori di sostanza stupefacente (segnalati ex art. 75 D.P.R. 309/1990) e di documentare numerosissime cessioni. Sono state sequestrate circa 3000 dosi di stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish, marijuana e metadone e circa 7.000 dosi documentate durante le cessioni.

Alle 6 misure cautelari personali, disposte dal gip, devono aggiungersi 2 arresti in flagranza per spaccio di sostanza stupefacente e 2 misure cautelari (domiciliari prima ed in carcere poi) per reati contro il patrimonio commessi allo scopo di approvvigionarsi di denaro da destinare all’acquisto di droga.

7 i decreti di perquisizione personale e domiciliare emessi a carico di 19 indagati e 56 assuntori di sostanza stupefacente eseguiti nella mattinata odierna da personale della Questura di Campobasso, dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Napoli e Roma, da unita cinofile della Questura di Pescara e da operatori delle Squadre Mobili di Isernia, Foggia, Caserta, Chieti, Roma, Bologna, Napoli, Salerno, Benevento, Bari, Avellino, Frosinone, Latina, Potenza (inviati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato), nonché del Commissariato P.S. di Civitavecchia, per oltre 150 uomini impiegati, supportati da un elicottero del Reparto Volo di Bari.

L’attivita investigativa così svolta, si inserisce nel contesto delle linee di intervento che questa Procura della Repubblica ha promosso, linee guida che mirano a contrastare la diffusione e lo spaccio delle sostanze stupefacenti, fattore di moltiplicazione di condotte delittuose e motivo di attrazione della criminalità organizzata sul territorio molisano.

Fonte: L'immediato

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