Infezione Carbonchio, cosa c'è da sapere: intervista all'esperto

Contessa, 'Tranquilli, situazione sotto controllo'

L'infezione di antrace che sta interessando alcuni allevamenti bovini del Gargano, uno in particolare a San Nicandro Garganico, sta preoccupando. Questa mattina all'alba, abbiamo incontrato Antonio Contessa, veterinario dell'area di Sanità Animale dell'ASL di Foggia, prima che iniziasse uno dei controlli serrati sul territorio, divenuti ormai quotidiani, per monitorare lo stato dell'epidemia.

Dottore, la notizia dell'infezione da carbonchio ematico si è diffusa ormai su tutto territorio. Come ve ne siete accorti?
E' pervenuta presso l’Ufficio Veterinario di San Nicandro Garganico la segnalazione di un allevatore, della morte improvvisa di alcuni capi bovini nella propria azienda.

Da quanto tempo non accadeva?
E' da alcuni anni che non si aveva la conferma di un focolaio di carbonchio ematico. Malattia che in passato ha arrecato gravi danni al bestiame allevato nel nostro territorio, in particolare negli anni 70.

Quali possono essere le condizioni e i fattori che ne hanno causato la comparsa?
I fattori sono molteplici ma probabilmente la mancanza di una vaccinazione sistemica annuale è quella più importante. 

Cosa provoca il batterio ai capi di bestiame e come viene contratto?
Il carbonchio ematico è una malattia infettiva causata dal bacillus anthracis, a carattere setticemico, ad insorgenza improvvisa e a decorso rapido e fatale. È definita tellurica, in quanto le spore del batterio possono resistere per diversi anni nel terreno. Colpisce soprattutto i ruminanti al pascolo e, più di rado, gli equini, i suini, i carnivori e i volatili. La principale via di entrata del germe è quella digerente, seguono quella respiratoria e cutanea. È una zoonosi in quanto può essere contratta anche dall’uomo.  

L'antrace è dunque pericolosa anche per l'uomo. Come è possibile esserne contagiati?
Si, ed è considerata una malattia professionale, in quanto colpite sono soprattutto alcune categorie di lavoratori come i conciatori di pelli e gli stessi medici veterinari. Il contagio può avvenire per contatto con animali infetti o per inalazione o ingestione di materiale contaminato.

Rischioso anche andare a funghi nelle zone interessate?
Certamente si. Nella zona infetta è vietata la raccolta di ogni prodotto del sottobosco. È vietato entrare nella zona interessata.

C'è pericolo di espansione dell'area contaminata?
Rispettando scrupolosamente i dettami dell’ordinanza l’area attuale di interesse dovrebbe rimanere circoscritta.

Il cinghiale è un animale selvatico, ultimamente dalla presenza invasiva nel nostro territorio. Negli spostamenti può contrarre il morbo ed esserne anche veicolo di diffusione?

Dicevamo che il carbonchio ematico è una malattia tellurica. Pertanto il cinghiale, rispetto al suino, è considerato maggiormente a rischio poiché, essendo animale selvatico e vivendo ad uno stato totalmente brado, ha maggiori possibilità rispetto al bestiame da allevamento di entrare a contatto con spore del batterio e con i terreni contaminati.

È a rischio la produzione lattiero-casearia?
Assolutamente no, anche perché è necessario precisare, a tale proposito, che solo occasionalmente l’infezione nell’uomo è causata dalla ingestione di latte e latticini derivati ma soprattutto, per quanto riguarda il consumo di alimenti di origine animale, l’ordinanza sindacale n. 44 emanata il 4 ottobre 2019 vieta nello specifico di utilizzare il latte di animali ammalati o sospetti, nonché la macellazione dei suddetti animali.   

In linea di massima, quanto c'è da preoccuparsi?
Tutte le autorità competenti hanno adottato tempestivamente, come si evince anche dall’ordinanza, misure rigide e severe. Certo, è giusto informare la popolazione del problema ma non bisogna creare allarmismi perché la situazione è sotto controllo.

Quali sono le precauzioni e le azioni che avete messo in campo per arginare ed il fenomeno? Può essere debellato in poco tempo?
Le precauzioni e le azione per impedire la diffusione della malattia sono indicate dettagliatamente nell’ordinanza. Tra le azioni a breve si procederà ad effettuare la vaccinazione degli animali recettivi.

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