In tempi di crisi e di risparmio – per chi può permetterselo – e di una sempre minore capacità d’acquisto da parte delle famiglie italiane, si tenta in tutti i modi di arginare le spese e cercare di far quadrare i conti nelle mura domestiche.
Quale metodo migliore se non pagare meno le bollette? Alcuni cittadini della Capitanata hanno pensato proprio al salasso rappresentato dalla bolletta dell’elettricità e a come rimediare a quell’esborso che, con cadenza puntuale, colpisce le tasche degli italiani.
In molti, infatti, installarono pannelli solari sicuri di ricevere una bolletta più leggera. Almeno queste erano le premesse fatte da chi aveva promesso loro risparmi sicuri. Ma l’amara sorpresa era dietro l’angolo.
Come racconta un fatto di cronaca che ha colpito, tra gli altri centri, anche San Nicandro Garganico, chi ha permesso l’installazione sulla sua proprietà di pannelli solari in modo da pagare una bolletta più “soft”, si è ritrovato ignaro intestatario di un finanziamento di cui non sapeva nulla.
Il gioco era semplice: un rappresentante di una società di pannelli fotovoltaici propone l’installazione degli impianti ad energia solare, i clienti accettano anche perché viene promesso che tutto andrà in porto “a costo zero”, ma alla fine gli addetti della società in questione aprono a nome dei clienti stessi dei finanziamenti, obbligandoli al pagamento di una rata per appunto finanziare l’installazione dei pannelli.
Una truffa a tutti gli effetti, scoperta dalla Procura di Foggia, che ha condannato – qualche giorno fa – i responsabili di questa triste vicenda. A difendere alcuni cittadini coinvolti passivamente nella faccenda è stato l’avvocato Giovanni Vetritto che racconta a www.sannicandro.org come si è svolto il processo e si è arrivati alla sentenza.
“All’esito dell’istruttoria dibattimentale l’accusa è stata pienamente provata e riscontrata. Resta ora da verificare la possibilità di richiedere l’annullamento dei contratti di finanziamento, mai sottoscritti dai mie assistiti, alla Banca” spiega alla nostra testata il legale sannicandrese, che aggiunge: "Si è riusciti a dimostrare che le lamentele portate dalle persone offese in tale vicenda erano reali. La raccomandazione resta quella di essere sempre molto prudenti ed attenti, diffidando da proposte per acquisti, di qualsiasi genere, rappresentate come vantaggiose o addirittura senza costi. In tali casi bisognerebbe farsi rilasciare il contratto prima dell’acquisto e leggerlo attentamente, magari con la consulenza di un esperto e poi procedere”.
Non è tutto. “I miei assistiti mi hanno rappresentato la volontà di proseguire nell’azione, che ora sarà pervicacemente rivolta a richiedere la risoluzione contrattuale, come il ristoro dei danni tutti patiti. Sono maggiormente soddisfatto di tale conclusione in quanto la vicenda cade in un delicato momento storico-sociale per l’intero Paese, caratterizzato da una contrattura economica altamente sfavorevole e negativa, soprattutto per le famiglie, soggetti deboli che sono orgoglioso di aver supportato in questa difficile e ardua battaglia processuale, che li ha visti pienamente vincitori”.
Insomma, chi ha truffato gli ignari cittadini ha agito conscio delle difficoltà economiche di questi ultimi, aggravando ulteriormente non solo la sua posizione in sede processuale, ma anche il dramma psicologico e finanziario vissuto da chi si è ritrovato beneficiario di un finanziamento di cui non ha mai saputo nulla.
Come ha spiegato il legale, però, la resa dei conti non è ancora terminata.