È morto a causa di un cancro, all'età di 70 anni, Carlo D’Angiò, tra i primi esploratori del canto popolare partenopeo. Fondatore, negli anni Settanta, della Nuova Compagnia di Canto Popolare, accanto al maestro Roberto De Simone e a Eugenio Bennato, per una ricerca essenziale e puntuale sulle radici e l’identità delle canzoni popolari, militò più tardi nel progetto Musicanova, ancora con Bennato e poi con Teresa De Sio e Tony Esposito.
Nel 1975 insieme a Bennato e De Simone, scoprì il Gargano e lo scrigno di cultura popolare che si celava nei canti ancora eseguiti dai pastori di Carpino, Vieste, Rodi e San Nicandro Garganico. Nel progetto Musicanova, infatti, confluirono numerose rivisitazioni di quei canti, tra cui quasi un capitolo a parte meritò proprio la Tarantella di Sannicandro, ancora oggi rivisitata e interpretata, proprio grazie a quella prima pubblicazione, in vario modo da praticamente tutti i gruppi che gravitano nell'orbita folk-popolaresca. Sempre dell'avventura artistica Musicanova, brilla tutt’ora un inno, Brigante se more, che persino i più giovani appassionati di musica (addirittura adolescenti, o più piccoli ancora) conoscono già rigo su rigo.
Un talento compositivo e espressivo riconosciuto pure dalla ultima generazione di musicisti: basti ricordare che gli Almamegretta, per il disco Ennenne, lo hanno convocato per un canto a due voci assieme a Raiz, sul singolo Musica popolare; e che Francesco Di Bella, per l’imminente album solista Nuova Gianturco, in uscita il 30 settembre, ha deciso di rielaborare proprio il manifesto di Brigante se more.
Pubblichiamo di seguito, per salutare e ringraziare Carlo, la più vecchia pubblicazione della Tarantella di Sannicandro, nell'album Musicanova, eseguita da Eugenio Bennato (chitarra, chtarra battente, plettri, organetto, tammorra, voce), David Blazer (violino), Carlo D'Angio' (canto, chitarra), Teresa De Sio (canto, chitarra), Tony Esposito (percussioni), Robert Fix (flauto, cromorno). CLICCA QUI