Si è spento poco fa nella sua casa in via Giovanni XXIII, all'età di 95 anni, Pasquale Di Sipio, noto politico locale del vecchio Partito Socialista, già assessore e vicesindaco per molti anni. Conosciuto dalla maggior parte dei sannicandresi con l'appellativo quasi reverenziale di "zi Pasqual", Di Sipio «è stato e rimane l'amministratore comunale e il dirigente di partito più longevo tra quelli che a San Nicandro Garganico hanno svolto le stesse funzioni». A descriverne la personalità è Mario Ruscitto, nel suo recente volume I Ragazzi degli anni '20, da cui riportiamo brevi estratti.
«Ha avuto l'abilità e la fermezza di rivestire cariche amministrative di assessore e, soprattutto, di vicesindaco, superando tempeste politiche nel suo partito, il PSI, e cadute rovinose di amministrazioni comunali di sinistra (PCI - PSI) e di centrosinistra (DC - PSI)».
Nato da famiglia modesta, con condizioni economiche disagiate, dopo le elementari fu avviato al lavoro, fino a quando dovette assolvere al dovere per la Patria durante la Seconda Guerra Mondiale, dove fu conduttore di macchine nella Marina Militare fino al 1945, anno di congedo e di rientro a San Nicandro, dove aprì una propria officina meccanica, specializzata in macchine agricole. Qui ottenne la concessione per la vendita delle moto Benelli e delle auto Fiat.
La sua attività politica iniziò il 7 marzo 1957, quando da primo dei non eletti subentrò a Leonardo Nardella, appena deceduto, come consigliere e assessore del PSI. Nelle elezioni successive, dal 1960 in poi, fu sempre candidato ed eletto, ricoprendo quasi sempre le cariche di assessore e di vicesindaco, in particolare con i sindaci Raffaele Mascolo, Rocco Di Lella, Michele Fallucchi, fino ai primi anni '80.
Fu socialista «sin da quando, iniziata la sua attività politica, entrò per la prima volta in una sezione di partito. Non voltò mai le spalle al PSI e per tutta la vita rispettò la sua scelta, restando sempre fedele a quella idea». Tra le cose realizzate, egli stesso ricordava come particolare motivo di orgoglio l'apertura, nel 1969, delle prime classi del Liceo Scientifico a San Nicandro, richiesta da un folto gruppo di studenti universitari e resa possibile grazie alla sua proverbiale rete di conoscenze con ministri, sottosegretari e parlamentari dell'epoca, anche di altri partiti.
Grazie alle sue amicizie, Di Sipio divenne presto un punto di riferimento, oltre che per i compagni di partito, per molte famiglie e per tanti giovani, che nel suo piglio risolutivo trovarono la strada per la propria professione. La stanza del vicesindaco era conosciuta come la stanza di zi' Pasqual' Barracca, al cui uscio vi era sempre molta gente, spesso anche più di quella che solitamente attendeva il sindaco.
Nei rapporti politici fu un moderato e seppure non un grande oratore, «sapeva puntualizzare molto bene, con calma e con pochissime parole, quello che voleva venisse adottato come decisione politica o amministrativa. Con i tanti aspetti positivi e, forse, anche con alcuni errori, comunque Di Sipio fu un uomo che svolse una funzione significativa» e non si può negare che la sua figura e il suo nome fanno parte della storia di San Nicandro.