Operazione 'cassa veloce', in carcere componente della banda

Si tratta di aggravamento di misura cautelare

Aggravamento della misura cautelare, questo è il reato contestato a C.G. classe ’89 passato dagli arresti domiciliari alla detenzione in carcere.

Era il giugno 2012 quando fu messo a segno da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia il noto blitz “Cassa veloce”. L'operazione coinvolse ben 9 sannicandresi, accusati di aver compiuto una serie di rapine a molti esercizi commerciali e abitazioni della zona, tre dei quali sottoposti a custodia cautelare, mentre per i restanti sei furono applicati gli arresti domiciliari.

Tra i giovani condotti nelle case circondariali spicca C.G., condannato dal Tribunale di Lucera a 6 anni e 8 mesi di reclusione per reati di rapina, tra cui l’episodio che costò la vita ad un pensionato del luogo.

 Lo scorso ottobre, allo stesso, furono concessi da parte del magistrato gli arresti domiciliari con permessi lavorativi giornalieri. Infatti al giovane era concesso uscire dalla propria abitazione per recarsi regolarmente presso il posto di lavoro, seguendo precisi itinerari e rigidi orari da rispettare.

Agli inizi di maggio però la pattuglia di Carabinieri ha notato il giovane recarsi in luoghi del tutto diversi da quelli concessi e per tanto è stato segnalato al magistrato che si occupava della vicenda. Il nuovo provvedimento restrittivo è stato notificato nel primo pomeriggio di ieri, 9 giugno, quando i Carabinieri della locale stazione hanno prelevato C.G. con l’accusa di aggravamento della misura cautelare e trasportato presso la casa circondariale di Foggia dove finirà di scontare la pena prevista. 

Menu