Sequestrato il cantiere dell'ex Consorzio agrario

Ci sarebbero anche tre indagati

Sono stati posti questa mattina, intorno alle 12,15, dai Carabinieri di San Nicandro Garganico, i sigilli per il sequestro preventivo dell'immobile in costruzione sull'area dell'ex Consorzio Agrario provinciale, all'inizio di via Torre Mileto. Il provvedimento è stato disposto dal GIP presso il Tribunale di Foggia, Marco Giacomo Ferrucci che, stando a voci di corridoio ancora da confermare, avrebbe anche iscritto al registro degli indagati tre persone del posto, direttamente interessate nelle procedure di progettazione e autorizzazione della costruzione.

L'area dell'ex Consorzio Agrario era stata acquisita alcuni anni addietro dalla società A.B.P. SRL, che aveva poi inoltrato al Comune richiesta di autorizzazione per la costruzione di un immobile residenziale con annessa area commerciale. Il Consiglio comunale nel 2011 approva l'ipotesi di lottizzazione ma senza la preventiva adozione del piano. La vicenda proseguì comunque e si complicò nel momento in cui il tecnico responsabile del comune approvava la convenzione e procedeva ad una serie di frazionamenti ed alienazioni di spazi tra pubblico e privato, che determinarono varianti progettuali anche sul volume stesso dell'immobile.

Alla vicenda si sarebbero interessati con esposti e denunce alcuni privati cittadini residenti nella zona e, circa un anno dopo, il successivo responsabile tecnico comunale, che rilevava vizi e difformità procedurali del suo predecessore, intimando al proprietario e alla ditta appaltatrice l'immediata sospensione dei lavori con contestuale avvio del procedimento. Seguiva ricorso al TAR Puglia, in cui la ABP SRL e l'impresa esecutrice dei lavori citavano il Comune per danni ammontanti a poco più di 2 milioni di euro.

L'ultimo atto fu la delibera del Commissario prefettizio, che nel marzo 2013 annullava formalmente la delibera consiliare del 2011, rinviando tutto a quanto avrebbe stabilito l'autorità giudiziaria. Il pesante provvedimento, dunque, è giunto in data odierna su richiesta della Procura, che nel frattempo aveva acquisito tutti gli atti. Provvedimento che certamente non mette la parola fine ad una vicenda di per se poco chiara fin dall'inizio, che alla città è costata una notevole colata di cemento in uno degli ingressi urbani più trafficati, ad oggi deturpato da un cantiere abbandonato ormai da circa due anni e che potrebbe restare tale almeno per altrettanto tempo.

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