Anni di maltrattamenti, minacce e tentate estorsioni. E’ quello patito da una donna marocchina di 27 anni perseguitata dal suo compagno - il connazionale Lekhir El Gabbas, residente da molti anni a San Nicandro Garganico - arrestato dai militari della stazione di Lesina in flagranza di reato perché ritenuto responsabile dei reati di stalking e tentata estorsione.
Proprio la donna, stanca delle continue vessazioni subìte, nel dicembre scorso decideva di rivolgersi ai carabinieri per sporgere formale denuncia e porre fine ai continui comportamenti violenti del convivente, con il quale aveva avuto una convivenza stabile durata ben 8 anni ed un bambino di due anni.
I rapporti tra i due erano già da tempo deteriorati e la donna aveva deciso di troncare la relazione, a causa del carattere litigioso e violento dell’uomo che aveva negli anni reso, di fatto, impossibile la convivenza. Veniva picchiata ogni giorno, anche alla presenza del figlio minore, e obbligata dall’ex-convivente a dargli la metà dei guadagni ottenuti dal suo lavoro di badante.
Già durante lo scorso anno, quando già la relazione si era interrotta, l’uomo aveva tenuto un comportamento di crescente aggressività nei confronti della donna, mediante appostamenti, minacce, ingiurie, intimidazioni e aggressioni fisiche. E in più di una occasione minacciava di morte la vittima.
L’epilogo della vicenda risale al primo pomeriggio del 16 febbraio: l’aggressore dopo aver tentato ripetutamente di chiamare la donna, le ha inviato un messaggio dal seguente tenore: “Ti taglierò la gola”; impossibilitato a contattarla, l’uomo si recava con la propria autovettura sotto casa della donna, luogo dove la stessa vive e svolge mansioni di badante a favore di un’anziana coppia.
Giunto sul posto le intimava di uscire di casa e le rivolgeva minacce di morte. La donna, temendo per la sua vita, decideva di allertare i carabinieri, che, giunti immediatamente sul posto, evitavano che la situazione degenerasse, accompagnando il cittadino marocchino in Caserma.
Il racconto della donna veniva puntualmente riscontrato dai Carabinieri di Lesina: dal telefono della donna venivano estrapolate continue chiamate effettuate poco prima dallo stalker, alcune ripetute anche a distanza di meno di un minuto; veniva inoltre riscontrato il messaggio inquietante inviato dall’aggressore pochi istanti prima dell’intervento dei militari. L'uomo è stato associato al carcere di Foggia.
Fonte: Foggiatoday.it