Da oltre un anno, ormai, la 'putéca', come lui usava chiamarla, aveva abbassata per sempre la saracinesca e lui, nella senilità e nella malattia, aveva trovato una sosta dopo lunghi decenni di lavoro incessante. Antonio Facchino, l'ultimo calzolaio storico di San Nicandro Garganico, si è spento circa un ora fa, all'età di 81 anni.
Una vita dedicata interamente al lavoro, quello di calzolaio, all'epoca tra gli artigiani più in voga, appreso sin da giovanotto dai suoi "maestri-colleghi" Leonardo Campagna e Michele Di Salvia. Dal giugno 1956 Antonio aprì una bottega per conto suo e, da allora, il destino ne fece il calzolaio per antonomasia per tutti i sannicandresi fino ad oggi.
Antonio Facchino è ricordato anche per il suo amore per la musica classica e la sua ineguagliabile voce baritona, che ne fece per lungo tempo uno dei migliori rappresentanti a San Nicandro del canto popolare colto e della tradizione canora della liturgia cattolica: tutti ricordano il suo piglio di cantore austero dalla cantoria della Chiesa Madre durante la Novena di Natale o l'echeggiare della sua voce al canto del Miserére lungo tutta la processione del Venerdì Santo.
Dedicò molto tempo delle sue giornate anche alla Chiesa, tra quella del Carmine, alla sequela di don Guglielmo Guerrieri e la Chiesa Madre di mons. Aristide D'Alessandro, don Vincenzo Pienabarca e don Vincenzino Palmieri. Fratello di un sacerdote, don Tommasino, e di una religiosa, suor Terenzia, già vicaria della madre generale delle Suore Riparatrici del Saro Cuore, Antonio era conosciuto da tutti come persona integerrima, che prima di ogni cosa poneva il rispetto della persona, oltremodo discreto e piuttosto colto per il suo status sociale.
Un pezzo di storia locale, insomma, quella storia dei piccoli che, in realtà, è l'insieme di quelle grandi persone, come era Facchino, dal cuore e dalla tempra ormai irrimediabilmente estinti.
Matteo Vocale
(Foto Galliano Passerini)