Una "taglia" sull'avvelenatore di cani per consegnarlo alla giustizia è l'iniziativa di un gruppo di animalisti sannicandresi, per porre fine alle morti sospette di randagi e in qualche occasione anche cani "di casa" che probabilmente hanno accidentalmente avuto contatti con sostanze tossiche durante le passeggiate all'aperto.
Cinquecento euro è la ricompensa offerta dai giovani volontari "a chi fornisca prove certe sull'identità di chi sparge veleno per ammazzare gli animali", iniziativa con la quale lanciano un appello alla sensibilità di tutti per porre fine ad una barbarie che negli ultimi tempi ha registrato una recrudescenza con il decesso, dopo atroci sofferenze, di quattro cani solo nel mese scorso in una zona centrale del paese (tra Corso Umberto I, piazza IV novembre e via Adriatico).
"Nonostante gli interventi tempestivi con farmaci che in passato hanno salvato tanti animali, in questi casi non si è riusciti a salvare nessun cane" spiegano i volontari, evidenziando la feroce determinazione degli avvelenatori che vogliono assicurarsi di potersi sbarazzare in maniera definitiva degli animali. Azioni criminali che (oltre a potersi rivelare letali anche per gli esseri umani, qualora accidentalmente qualcuno venisse in contatto con le sostanze tossiche piazzate in giro) sono punite severamente dalla legge, grazie ad una opportuna previsione legislativa che punisce chi uccide gli animali o chi ne provoca comunque la morte, con pene detentive e multe in denaro.
Fonte: Anna Lucia Sticozzi da "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Nella foto di Antonio Pacilli un cane salvato la scorsa settimana grazie all'allarme della gente e all'intervento del veterinaio